domenica, settembre 30, 2007

chi sei tu?




Dunque, dimmi una cosa soltanto…
Ma chi cazzo sei?
No … scusami … dato che sono morta da quando tu sei morto … giusto per sapere di che morte sono morta … vorrei sapere chi sei … che cosa hai fatto nella tua vita, precisamente dai tuoi trent’anni ai cinquanta … questo ventennio, dato che è un ventennio in cui non si è più nella categoria “giovani” né nella categoria “maturi” … vorrei capire giusto perché sei morto appena dopo … e saperlo è importante perché, ripeto, mi sono trovata morta anche io senza sapere, (ancora non mi capacito!) e senza capirlo di essere morta. E vorrei capire anche cosa avresti fatto poi. Dopo il lutto per la tua morte, che è durato abbastanza, vivo il lutto di un morto che in fondo non è mai nato … vorrei capire se sei morto, un giorno, chi caspita eri, chi sei, chi sei stato … anche perché, lo ripeto, sono morta quando tu sei morto … ho notato sai che, mentre io ero al tuo funerale, tu non eri al mio … questo mi ha molto deluso! Mi sono molto dispiaciuta. Ho pianto … non so! Se ti sembra poco! … chi cazzo sei tu, papà?

15 commenti:

ggrillo ha detto...

aia

Anonimo ha detto...

ehm... tutto bene, alba...?

Anonimo ha detto...

mi fai preoccupare per quando me lo chiederà mia figlia:
devo ricordarmi di lasciarle scritto da qualche parte (tra i miei libri che lei legge o che prima o poi leggerà) "non sono nessuno, nemmeno un pezzo di merda perchè un pezzo di merda è qualcosa. Sono uno che non ti lascia case e soldi perchè case e soldi li hai avuti dai nonni, non ti lascia sensi di appartenenza perchè non ne ha mai avuti per se e nemmeno religioni a te mai battezzata ma che nemmeno -sono sicuro- entrerai mai nel matroneo al tempio. Tu invece mi hai lasciato tanto in eredità: i cavalli al monte, la voglia di ritornare a leggere libri e di fottermene della cronaca, le tue cagatine e pisciatine sul mio maglione mentre piccina dormivi, le belle apprensioni con lieto fine mentre eri nei viaggi che io, proprio io, ti avevo incitato a fare."

Anonimo ha detto...

bene molto bene...
questo bianco e nero
tutto in bianco e nero
ma l'assolo di fisaemonica...
c'è?

Anonimo ha detto...

tutto bene tutto bene!

Unknown ha detto...

be io non sono proprio il più
adatto a difendere la categoria,
ci sono voluti più di sessanta anni
per capire alla lontana cosa possa
rappresentare un padre, e senza
l'aiuto di mia moglie probabilmente
non ci sarei arrivato

Anonimo ha detto...

padre nostro che sei

Anonimo ha detto...

quel padre lì è morto a Sils Maria, sulla Promenade des Anglais e sulla Ruta di Camogli (per la precisione a san Lorenzo di Ruta dove adesso c' è tabaccheria di collina sopra santa Margherita) con l' amico del matto protettore di cavalli, un tipo bizzarro- l' amico - che come un saltimbanco girava con un' aquila e un lupo
( a Nizza invece si racconta non andasse al Cafè Torino)

Anonimo ha detto...

“all’interno dell’atteggiamento religioso,
e di quello ebraico in particolare,
Gesù si pone come un ‘selvatico’ che suscita scandalo...

non entra nella gerarchia religiosa,
rimane un predicatore itinerante,
quasi sempre nelle ‘paganeggianti’ Samaria e Galilea
più che nella ‘ortodossa’ Giudea...

I suoi discepoli sono pescatori, prostitute, donne sole
(giuridicamente inesistenti, per la società ebraica del tempo)

prima di morire protesta contro il Padre – Dio
che l’ha abbandonato...

certo non è la biografia di un ‘regolare’ :

trova i suoi interlocutori tra le persone ai margini della società,
come lebbrosi,
persone colpite da malattie considerate un castigo divino, prostitute, pubblicani, bambini...

dunque Gesù è più vicino alla ‘dimensione naturale’ ed all’emarginazione,
anziché alla sofisticatezza intellettuale e sociale...

il cristianesimo primitivo non aveva paura della solitudine nella Natura :
Gesù stesso va nel deserto, così come i ‘Padri della Chiesa’ ...

però, quando la Chiesa diventa struttura di potere,
al ‘buon cristiano’ non è più permesso andare nella natura selvatica...

la paura dell’Uomo occidentale di oggi per il proprio ‘istinto’,
ormai sconosciuto,
affonda le sue origini nella paura e condanna
che le città cristiane espressero verso la ‘selva’ ed i suoi abitanti...

l’esperienza di Francesco d’Assisi è rimasta un aspetto minoritario, marginale, nella cultura cristiana...
Francesco fu considerato un pazzo, al tempo...

oggi, essere in sintonia con la ‘Wilderness’ o ‘Wildnis’ significa
ASCOLTARE e RISPETTARE il bisogno di movimento fisico...
il bisogno di riposo, fisico o mentale...
significa ritrovare, nei propri ritmi di attività e riposo,
i RITMI DELLA NATURA

oggi occorre RITIRARSI NELLA NATURA
per ritrovare e consolidare il proprio EQUILIBRIO INTERIORE,
per tornare a sentirsi in PACE...
(i ‘prestigiosi quartieri residenziali’ fanno venir voglia di spararsi...)

oggi l’Uomo occidentale soffre di un VUOTO,
che può manifestarsi in forma di depressione...
che si può cercare di tacitare diventando BULIMICI, OBESI...
oppure diventando IPER-ATTIVI,
per sfuggire alla percezione di ‘assenza di Significato’
nella propria esistenza...

per diventare Uomo
il maschio deve uscire dalla ‘dipendenza’ dalla madre...

può attraversare una fase di caduta della ‘potenza fallica’
che va vissuta senza umiliazione,
come periodo di ‘ritiro in sé stessi’
per RINNOVARSI...
ACCETTANDO che non c’è cambiamento
senza sofferenza, senza lacrime...

e che non è possibile ‘liberarsi’ con il consenso del ‘carceriere’ ...

per liberarsi dalla dipendenza familiare e divenire adulti, individui,
occorre RIBELLARSI, TRASGREDIRE...

in questo periodo è indispensabile che il maschio si affidi
al proprio lato femminile,
quello che Jung chiama ‘Anima’,
entrando in una zona interiore ‘lunare’, nascosta, protetta e dolce...

solo dopo che il maschio ha PRESO COSCIENZA di questo suo lato,
e dei contenuti del proprio ‘lato oscuro’,
può sperimentare l’AMORE...

prima, le esperienze con una donna sono ancora segnate dal ‘maternage’ ...
prolungamenti della relazione con la madre...

oppure, sono ‘compiacimenti narcisistici’
in cui ‘usa’ in modo non-consapevole la sua sessualità...

vi sono molti aspetti, INDISPENSABILI ad una ‘piena vita’ maschile,
che una madre non può trasmettere al figlio :

soprattutto l’ISTINTO maschile
che una donna, ovviamente, non ha, non può avere...

solo attraverso la TRASMISSIONE PERSONALE,
da un maschio all’altro,
il giovane integra in sé, naturalmente, il ‘tono affettivo’ maschile
e può entrare in sintonia reale e profonda
con il mondo dei maschi adulti...

i maschi ORFANI – realmente o simbolicamente – DI PADRE
NON ACCETTANO il dis-amore...
ed hanno continuamente bisogno
di aver vicino una presenza femminile molto saggia e molto potente,
che li consoli e li protegga
dall’angoscia del dis-amore e della morte...

il maschio deve trovare il SUO luogo di ‘Wilderness’ ...

dove stabilire il SUO contatto profondo con la Naturalità...

dove ‘trasgredire’ anche allo ‘stare assieme’ della coppia...

perché il luogo di ‘Wildnis’ di un maschio
solitamente NON è quello di una femmina...

l’esperienza della ‘Naturalità’ aumenta la nostra ‘adesione’ alla Vita...
la nostra energia interiore...
la nostra serenità...

fare l’esperienza della propria NATURA SELVATICA
significa RICONOSCERE la propria OMBRA,
confrontarsi con il proprio ‘lato oscuro’ ...

ciò provoca uno straordinario cambiamento morale !

infatti diviene impossibile proseguire
nella ‘proiezione’ dell’Ombra sugli Altri...

ormai consapevoli che condividiamo il ‘lato oscuro’ con ogni altro uomo...

l’UOMO SELVATICO quindi è colui che ACCETTA
di assumersi la RESPONSABILITA’
degli aspetti maggiormente oscuri della psiche maschile...

l’UOMO SELVATICO ha maggiore capacità di RIGORE verso sé stesso,
è più forte e, conseguentemente, più TOLLERANTE...


“il maschio selvatico” di Claudio Risé – Red Ed. –

Anonimo ha detto...

albetta cara...

ablar ha detto...

x uffa:naturalità ... adesione alla vita ... intanto ho scritto sul planing d'ufficio: non è possibile ‘liberarsi’ con il consenso del ‘carceriere’. Grazie!

xbp: Bippina bella ...

Anonimo ha detto...

Senza parole!(ma con emozioni)

ablar ha detto...

grazie imprè!

Anonimo ha detto...

albè è scritto divinamente e capossela ci sta tutto.....

ablar ha detto...

infatti ... la morna ci sta tutta!
:))