martedì, ottobre 28, 2008

punto lanciato



E insomma siamo qui
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in compagnia di suon di sirene spiegate per far capir qualcosa ai passanti, ormai passati nel passato.
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non uso più camicie.
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son tutte da stirare, ho una montagna sulla sedia di roba tutta raggrinzita su se stessa.
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quasi quasi butto tutto e chi se ne frega.
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mia madre mi ha sempre raccontato che in tempo di subitodopoguerra mia nonna aveva imparato a far tutto, il sapone, i bicchieri con i fondi di bottiglia ...
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ci metteva l’acqua fredda e poi un dito d’olio bollente e ... crac un taglio perfetto ... poi si limavano ...
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della guerra mia madre ha sempre raccontato due tre cose, sempre le stesse.
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aveva tre anni, si trovava sulla linea gotica e mi ha sempre raccontato delle risate che si fece quando, poco distante da una fontana dove la gente come poteva si lavava, una grossa signora accovacciata a fare i suoi bisogni si buttò stesa a terra, come tutti i presenti del resto al passaggio dei bombardieri raso terra, e lei bambina rideva come una pazza a guardare il grosso culone della signora...
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mia madre quando lo racconta ride ancora.
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la nonna, dice, cercava di tenerle la testa a terra per farla riparare dalle bombe che scendevano, ma lei, niente, l’alzava per ridere di quel gran culo bianco così esposto
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tanto che quando la racconta ho sempre riso anche io.
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poi racconta sempre di quando lei i suoi fratelli e la madre, mia nonna, rientrarono in città come profughi e in quella occasione lei sentì addosso la vergogna, la vergogna di aver subìto una guerra, aveva tre anni e si vergognava moltissimo
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la città era piena di luci, di auto, di gente vestita, e loro scalzi morti di fame e freddo sporchi e pieni di pidocchi …
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tornarono nel loro appartamento ma lo trovarono occupato.
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mi piacerebbe riuscire a ricamare una giraffa, devono essere proprio belle da vedere le giraffe...
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anche i giraffini devo essere carucci da vedere
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e insomma niente
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niente camicie, me ne frego.

giovedì, ottobre 23, 2008

Comizio 2



Itagliani e itagliane in patria e nel mondo ! Ascoltate ! Gregari di tutte le Forze Inanimate dello Stato Katodico! Camicie non stirate della rivoluzione!
Fra pochi istanti conoscerete le decisioni che furono acclamate dal Gran Presidenziale Consiglio del fachirismo.
Un grande evento si compie: viene suggellato il destino del mondo tutto, oggi, 23 ottobre, cinquantunesimo anno dell'era fachirista.
Tutti i nodi furono disciolti dal nostro pettine lucente e la vittoria lesta ormai resta nella storia della patria, come i ragionieri caduti e superstiti la sognavano e la volevano. Integra e pure pura!
Finalmente abbiamo l’Imparimpero!
Imparimpero fachirista, che porta i segni indistruttibili della bontà e della indolenza assoluta. Questa è la meta verso la quale durante tutti questi anni furono solleticate le energie dirompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde fighe itagliane.
Un Imparimpero di pace, perché l'Itaglia vuole la pace un po’ per tutti e così sia e si decide alla guerra soltanto quando vi è forzata da imperiose, incoercibili necessità di vita. Imperimpero di civiltà e di umanità per tutti a sbafo!
Ufficianti! Sottufficianti! Gregari di tutte le forze Inanimate dello Stato Katodico! Camicie nere stinte ma lavate! Itagliani e itagliane! Abbiamo creato col sangue blu anemico l'imparimpero fecondato dal vostro lavoro che lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
In questa certezza suprema, levate in alto il ferro da stiro e i cuori, a dare il benvenuto alla riapparizione dell'imparimpero sui colli letali.
Ne sarete voi degni?
Questo è il giuramento che vi impegna dinanzi a Chi e dinanzi a Chessia, per la vita e per la morte!Camicie ancora non stirate della rivoluzione! Ragionieri! Saluto!

lunedì, ottobre 20, 2008

notiziole


Gent.mi tutti,
colgo l'occasione per segnalarVi questo:
http://www.archive.org/details/LepistolarioDeiCapitani dove si può leggere a mò di libercolo l'epistolario dei capitani, tanto per vedere l'effetto che fa. Inoltre segnalo questo: http://www.archive.org/details/Emodia , la pubblicazione dei nuovi dialoghi di Re Emoacre completo di nuovi disegni e ... udite udite ... anche di una specie di mia recensione.

Tutto questo per cercare di non "suonarmela e cantarmela" da sola, che non sta bene!

Che sia santa la pazienza!

martedì, ottobre 14, 2008

Punto erba



E vabè …
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del resto non si può volere tutto dalla vita, volere dalla vita la vita!
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la vita è tutto ...
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certo che ‘sti vetri son belli che opachi, non si riesce a vedere quasi nulla attraverso, solo sagome, ombre, macchie di colori…
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dovrei lavarli, da anni che dovrei lavarli.
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... è così l’altra sera non so cosa mi è preso, pensavo di dire a tutti qualcosa, a tutto il mondo … ai bambini: niente, agli adolescenti :sti cazzi, ai giovani: ricercate i maestri anche a pezzi e/o a bassa percentuale, ai maturi: imparate a toccare in generale e a suonare un qualsiasi strumento, agli anziani: non fidatevi di nulla di tutto quello che vien nominato come "credere", ai vecchi: è finalmente arrivato il momento di divertirsi e gioire per ben morire...
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e rido come una scema ... e rido...
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è incredibile come io mi sorprenda sempre della stupidità insita e congenita del mio essere femmina
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e manco si può dire, è un tabù. E mi vien da ridere ...
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ahia mi sono punta! … ccidenti!
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e se ti dicessi ti amo, non mi crederesti, se ti dicessi mi sei indifferente, non lo crederesti possibile, se ti dicessi voglio parlarti, non crederesti che fosse solo quello, se ti dicessi non ho nulla da dirti non lo crederesti neanche, se ti dicessi vorrei solo abbracciarti, non ci crederesti, se ti dicessi vorrei picchiarti, ascoltarti, stropicciarti, farti ciao con la manina, guardare insieme … insomma
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del resto sarà che ...
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io non sono credibile e tu non credi in nulla
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e a questo crediamo.
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e allora pensiamo alle cose serie!
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masssssì! ai giocatori, ai giochi, agli schiavi del gioco che mietono schiavi!
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ma no, ma no! ... chissà cosa pensava mia nonna quando si accorse di ...
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e continuo a fottermene dei vetri sporchi!

sabato, ottobre 11, 2008

Comizio 1



Donne e Uomini qui riuniti,
sono qui a rimbambire ... RIBADIRE con voi il diritto di noi tutti di vivere da uomini capaci di ignorare. Un diritto che certa stampa e mezzi di locomozion... COMUNICAZIONE, in maniera subdola vogliono a tutti i costi negarci. E ora di dire basta alla conoscenza forzata del presunto scibile umano. L'umanità non esiste e quel che crediamo esista in realtà è solo un sogno di un sogno che si sta sognando. E alle nostre condizioni non c'è di che ... NON C'E' CHE una preferibile opzione.
Una opzione che traballa tra due scelte: combattere o friggere ... FUGGIRE. E quando si presenta una simile opzione, carissimi, sappiamo tutti da dove essa possa nascere. Dalla paura. E cosa c'è di più rasserenante se non il pensiero che noi ancora, come esseri tuttora affetti da impulsi primordiali, proviamo la cosidetta emozione delle emozioni? Essa ci preserva nelle situazioni rischiose e ci tutela di fronte alle invadenze che son segno immancabile di sopruso.
Tutti noi siamo sollecitati da essa a fornirci l'azione tempestiva, sotto un cielo denso di momenti della verità. Nella nostra personale cabina di regia essa opera, elabora e analizza ogni strategia ed è lì prona ... PRONTA ad agire contro le singole insidie, anche le più lontane. Quale migliore espressione di funzionamento di un fighissim ... SOFISTICATISSIMO sistema d'allarme può paragonarsi alla paura? Pertanto, amici cari qui uniti nella lotta contro la temerarietà che vuol colorarsi di pregi ben confezionati e ci spaventa con una sfacciata sicumera, sappiate che ...
sappiate che ...
... che non bisogna temere la paura. Essa parteggia per noi e ci accudisce. Signori e signore, concludendo, nessun allarme e nessun provvedimento contro di essa. Niente panico!
... tanto siamo già morti.

martedì, ottobre 07, 2008

Capitàn Ostro Gotaròss



Carissimi compagni di ventura,
ancora imbarcati nel mare reso folle dalle mille correnti del “machegolpeabbiamonoi”,
son qui a rispondere alle vostre richieste. No, non sono morto. Sono semplicemente approdato e il mio silenzio dorato e durato così lungamente ha permesso queste modeste e leste righe. Sì, scrivo dal Terreno, da questa patria che mi ha accolto come se fossi stato da sempre il suo prediletto abitante abituale. Non so descrivere i miei sentimenti di incredulità quando, giunto qui a mia sorpresa, ho visto ciò che mi circondava come nuovo. Nel contempo voglio assicurarvi che questo nuovo non coincideva con l’estraneità e neanche con la consueta volontà di appartenenza. Sembrerà banale, anche canale, per non dire fanale, ma l’angoscia per lungo tempo mi ha voluto assalire lì dove poteva, e ancor di più all’inizio quando, in segno di saluto, il tocco autoctono femminile e rassicurante di una mano sulla mia clavicola, mi ha sciolto in lacrime. E tocco su tocco, stìc stìc stìc stìc e stìc ... alfin sciolsimi. Mi chiedete insistentemente notizie su come ci si possa sentire sul Terreno. Bene, ma la descrizione del mio stato non può che essere parziale, e tantomeno marziale . Vi chiedo di essere comprensivi. Qui, miei cari capitani, si vive di gentilezza che si esprime in maniera creativa, allegra e affettuosa. Alè! La sorpresa più incredibile è che le capacità e i talenti non alienano l'amicizia, la passione e l’intimità a nessuno! E men che meno l’allegria il gioco e lo zumpappà! Posso capire la vostra meraviglia e riesco a cogliere i vostri dubbi sulla mia sanità mentale e fisica ma vorrei rassicurarvi. Io adesso comprendo ciò che mi circonda e l’andamento dei tempi. E uno strano senso di libertà si espande mio malgrado e malgrado tutto. E ogni respiro, ogni passo, ogni cenno della mano è stranamente circondato da una sorta di estasi, ancor per me difficile da codificare poiché assolutamente inedita. Come fosse un flusso che si snoda per attorniare ciò che è passato e futuro. E l’istante diviene eterno anche se in sé è racchiusa una pesantezza che condensa la maggior forza possibile. Credo che il mio stato mi permetta spesso di non rendermi conto del passaggio del tempo fisico, nonostante mi ammali, invecchi e si avvicini anche per me la morte. E l’integrità che percepisco non mi rende arrogante richiudendomi, ma leggero e leggiadro, anche di fronte ad una scomoda realtà che spesso credo, probabilmente errando, l'unica possibile. Forse perchè il ricordo delle esperienze è ancor troppo appoggiato come corvo in attesa di debolezza. Sto con l’occhio aperto. Anche l'altro all'occorrenza. L’interezza non mi aliena dalla gioia né dalle carie ai denti. Ho un’inusuale spinta che va al di là dell’amore e dell’odio, della ragione e del desiderio, al di là anche della voglia di vivere. C’è qualcosa nell’aria del Terreno che mi porta ad una specie di risonanza. Sdooòng! Mi faccio cassa di risonanza di tutti i possibili stati di vita e in essi mi fondo perdendomi senza alcuna paura. Semmai prudenza. E ho finalmente abbastanza chiaro ciò che voglio e non solo ciò che non voglio. E vi assicuro che non è stato facile scoprirlo, ma semplice sì! Come incubo ogni tanto ritorna alla mia mente quando il vento mi ha ridondato e costretto a sbordare! E filare le scotte non è per me mai stato un grande divertimento. E anche quando il vento mi ha rifiutato costringendomi a bordare, ad abbattere tirandole, le scotte! So che quello che vado esprimendo può sembrare bislacco. Per questo non vi suggerisco le rotte per raggiungermi e sbarcare qui, sul Terreno. Per quanto riguarda la mia passata navigazione, posso dirvi che molto spesso ho dovuto virare a prua prendendo, con la barca, le mure opposte a quelle in cui stavo navigando, andando all'orza fino nel letto del vento, con la prua controvento, e poi puggiando finchè la barca non ha preso le nuove mure. Ma rischio di tediarvi e oltre nelle descrizioni non vado, così che possiate voi liberamente navigare, seguendo ciò che l’esistenza vostra suggerisce, senza sapere né come né quando né se mai succederà che voi mi raggiungiate.

Buona Fortuna!

Capitàn Ostro Gotaròss

mercoledì, ottobre 01, 2008

punto piatto




Che poi …
che me ne frega? Sì d’accordo, tutto quello che si vuole … però! Che farci? Si può vivere per poter vivere?
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va bene va bene ho capito … ma che dobbiamo fare eh? Dobbiamo iniziare a lottare per il diritto di lottare? Ma non ci penso proprio! Insomma si vedrà …
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stringono stringono si addossano ...
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e va bene! comincerò a vedere "chi l'ha visto"!
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chi vivrà vedrà.
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Non sto capendo più quando ho fame e quando no, sarà grave?
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E' solo che alcuni giorni è più difficile rassegnarsi alla rassegnazione.
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Sì ho in mente tante idee, tutte in testa, più che idee, sono idee su delle idee …
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e quindi ho deciso di fare un ricamino su questo pezzettino di stoffa!
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No, è stato perché cercavo un pezzo di stoffa per spolverare … no, non uso quelle cose di carta, come si chiamano? I mangiapolvere. No … l’ho trovato vicino agli aghi e i fili colorati e ...
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mi son ritrovata così, a dondolarmi sulla sedia … No no, non lo so fare, non so ricamare, … sì sì sto bene ... vorrà dire che imparerò.
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va bene, va bene, cercherò di farlo con amore.
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... e comunque ...
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me ne sbatto della polvere!