lunedì, aprile 28, 2008

tanti saluti e grazie

da galleria fotografica di repubblica on line ... vi risparmio altro

venerdì, aprile 25, 2008

il pensiero farfallicchio


"Forza togliamo sto telo rosso, porta sfiga" "cacchio, non se ne viene" "ndò stanno 'e tronchesi?" "miiiiii ... è nu travàgghiu" "ma perchè la togliete?" "ma stai zitta" "non capite il mercato! proprio adesso che è così folkloristico, verrebbero i giapponesi a fotografarci" ... ed insomma, alla fine, in cima allo stabile, il vento tirava e il telo rosso con il suo un po' stinto colore non contrastava più l'azzurro del cielo dallo squarcio della finestra dove spesso Scarmigliata schiacciava il naso pensando a nulla. Una conoscente le aveva appena dichiarato che era contenta della novità del braccialetto antistupro, che non si poteva vivere nella paura, che anche se era una forma di controllo, lei non aveva niente da nascondere perchè era una persona per bene e che la sua famiglia si era fatto un mazzo così dal dopoguerra in poi e che ... ... ed insomma, l'avanzata si faceva maschile, il marcio su Roma era inesorabile.

Un adolescente italian rumeno poi le aveva fatto sentire un bellissimo e interessante rap.
A Scarmigliata venne in mente un gruppo musicale di adolescenti che faceva cover, ed erano bravissimi. Li aveva sentiti dal vivo mentre passeggiava in un paese. Era una festa e lei passeggiava ascoltandoli, ricordava anche di aver eslamato "oh ma sono bravi!". In genere si ascoltava quando eslamava, e queste cose cadevano in se stessa nel vuoto che più vuoto è soprattutto noia. ... ed insomma ...

Dopo di che pensò alla festa della Liberazione. O della Resistenza? Forse della Resistenza. Poteva essere che la resistenza coincidesse con la liberazione? e soprattutto alla fine Scarmigliata poteva arrivare al "me ne frego"? ...ed insomma ...

- ?=)(/?/()/?(/?!!*é^
- Eh? E tu chi sei?
- *§°ç=)($€!"=
- ... maddaaaai!!!
- &/(%%&%£?
- io? chi sono? ... va bene storiografa?
- /£)%&$"/£$!!!*§°°°°°°^^=//&$""%£"_:;=)(&%°°§*°°°°°°!!"*__*^^ç§ç§ç§°ç%&&%%$%...,,,**=?)=%
- ah ah ah ... è vero è vero ... ah ah ah
- $"&£$"!
- ah sì vabè ...
- ?/=)))/=)))
- hai ragione ... è proprio una bella giornata oggi!

venerdì, aprile 18, 2008

devoti

Cara Scarmigliata,
Ti parlo come se ci conoscessimo da sempre. Perché ci conosciamo da sempre. ?! GASP! Le strade di questa Città sono le mie strade, COMPRATE TUTTE? una per una, io appartengo all’anima di CHI…? questa Città. AH ... Ho diviso con te le stagioni difficili e le speranze. MI AUSPICO IN PARTI UGUALI I disagi e le gioie di un luogo senza uguali al mondo. FACCIAMO COSì: I DISAGI A TE E LE GIOIE A ME.
(…) Suonerebbe come una presa in giro se volessi proporti, nelle poche righe di questa lettera, soluzioni a questioni complesse. HAI FATTO BENE AD ANTICIPARLO, Sì SUONEREBBE COME DICI TU . Uso invece questo antico strumento perché è l’unico che mi consente di essere solo con te che mi leggi, MI FAI UN PO’ PAURA per dirti l’unica cosa che voglio veramente che tu sappia, cioè che prendo con te un impegno, un impegno personale. MI BATTE IL CUORE, HO PAURA! CREDO DI ESSERE UN PO’ FOBICA …
(…) L’impegno che prendo è quello di fare quanto umanamente è possibile per far emergere ciò che di meglio la Città sa dare; l’impegno di offrire, con l’esempio, OGGI HO SENTITO RACCONTARE CHE TU DA GIOVANE ANDAVI IN GIRO CON LE TANICHE DI BENZINA A DARE FUOCO ALLE SEZIONI DEL PCI (SARANNO LEGGENDE METROPOLITANE) un motivo anche per te per partecipare fin da ora alla soluzione dei problemi. (…) Mi troverai ogni giorno al mio posto, come in un cantiere, a lavorare per il futuro nostro e dei nostri figli, pronto ad ascoltarti e condividere ancora con te il tempo e le speranze. TI VENGO A TROVARE NEL CANTIERE ALLORA … TI PORTO LA PIZZA CON LA MORTAZZA.

Scarmigliata era nuovamente chiamata, nonostante l’orrore provato nei giorni precedenti, ad entrare nel suo seggio per lo sballotaggiamento di cape e cape.
Aveva ricevuto tantissime lettere solo di una parte, pochissime dall’altra, e avevano tutte un tono molto confidenziale, … come se la vedessero, come se l’avessero individuata, come se scrivevano proprio a lei perché sapevano chissà che … questa sensazione un po’ la turbava.
Precedentemente un’altra lettera diceva:

Cara concittadina, correremo da soli e da uomini liberi. A NOI la scelta.
E finiva:
Colgo l’occasione per abbracciarti affettuosamente e augurarti di cuore Buona Destra.

A Scarmigliata la destra funzionava benissimo. Era la sinistra, che dopo la caduta nella buca e la lussazione, non era più tornata come prima. Tanto che un avvocato di destra aveva insistito con lei per giorni, di fare causa al Comune, per far pagare i danni di tutto a Uòlter.
Scarmigliata adesso pensava che avrebbe goduto un po’ di più a farsi pagare i danni da Rutelli.

lunedì, aprile 14, 2008

fine della giornata

foto di J. A. M. Montoya



"I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei programmi della società, della gente; idee, ideali, programmi pochi o vaghi; sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune".
(Enrico Berlinguer)

"La verità è che parliamo di rinnovamento e non rinnoviamo niente. La verità è che ci illudiamo di essere originali e creativi e non lo siamo.La verità è che pensiamo di far evolvere la situazione con nuove alleanze, ma siamo sempre là con il nostro vecchio modo di essere e di fare, nell'illusione che , cambiati gli altri, l'insieme cambi e cambi anche il paese, come esso certamente chiede di cambiare."(..)
(Aldo Moro da una lettera a Benigno Zaccagnini, non recapitata)

"Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione: e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi dello Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo…"
(Enrico Berlinguer)

(...)"Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani.(...) Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. (...)
(Aldo Moro - da una lettera a Eleonora Moro recapitata il 5 maggio)

venerdì, aprile 11, 2008

il caso Gualdrappe




Si è concluso, nel sito di Re Emoacre (oggi a te domani a tutti gli altri) , il teatro senza spettacolo in 12 puntate di GGrillo dal titolo "Il caso Gualdrappe". Un'opera, se così si può dire, che non necessariamente dice qualcosa a qualcuno, non ha la dimensione della fatica, permettendo così lo stravolgimento del mondo in visioni urticanti e burlesche. La vita di corte del Re e di quelli che ne sono esclusi si incontrano in soluzioni immaginarie travolgenti. Il tutto arricchito da contributi grafici di bloggers professionisti e non. E' un invito a non perderne la visione e lettura completa.

(critica letteraria, se così si può dire, di Ablar dopo aver assunto Idromele-plus)

mercoledì, aprile 09, 2008

scribe




A noi il Quirinale dimette Speciale l’eroe comune. Da che parte quelli taroccati? La protesta convoca l’altro dato al boicottaggio che dura quattro minuti. Da cinque mesi il mondo sta finendo. Alcuni sono riemersi fra i più pessimisti, e solo uno su 26 paesi scompaiono. Eccezionali misure, esami finali lampo per l’acquisto di una caserma che poi tenta il suicidio. Sognano la gara perfetta a missione umanitaria, ma l’appello è in controtendenza.

composizione di parole tratte a caso da Repubblica di oggi.
CONTINUA NEI COMMENTI CON PREZIOSI CONTRIBUTI

domenica, aprile 06, 2008

a questo giro


“Gioia mia quanto sei bella!”
“sono una donna finita!”
“ah ah ah”
Scarmigliata era salutata così la mattina dal suo supercapo nonché ipertiroideo essere eretto. Il suo lavoro subiva un trend al ribasso, come succedeva dappertutto ma soprattutto alle borse mondiali e alle rassicurazioni generali, all’alitalia, agli aliti di vento freddo che ancora si agitavano tra le nuvole, ai giovani precari, ai maturi superflui.
Lavorava con “quelli della sinistra” e forse per questo motivo il “cameratismo” nei momenti difficili si imponeva tra tutti i ruoli e le competenze dell’azienda, come se le responsabilità fossero ugualmente ripartite nello stesso grado e ordine e genere. Insomma non c’era una lira in giro manco a volerla cercare nelle banche dove c’era scritto solo nella carta “un milione” come quel foglio grande tra le mani del signor Bonaventura. Un credito o un debito come vuote parole che si muovevano tra i cirri attraversando intere nazioni senza esonerare i piccoli vicoli, i calli, gli interni condominiali. Aver sottomano della carta vera in denaro, come l’impero del denaro dovrebbe esigere, era una cosa rara, sempre più rara… il denaro non esisteva più. Solo parole. Una di queste era solidarietà. Percepire il proprio stipendio era un gesto umanitario di solidarietà e aiuto per chi proprio non poteva farcela senza. Allora l’aiuto arrivava con piccoli acconti che si accoglievano con grande gratitudine e commozione. “Quelli di sinistra” erano poveri ma solidali, l’ideologia era diventata l’idea di una famiglia che ha da combattere contro un tempo di vacche magre. E la solidarietà era l’unica arma contro la demotivazione che avanzava a passo dell’oca. Quelli di sinistra si buttavano in investimenti di impegno civile e solidarietà verso i più deboli. Gli operai.
Quelli di sinistra riposavano solo la domenica, in una fazenda in Toscana o in barca a vela. E a questo giro, non avevano proprio chiaro per chi votare.

Scarmigliata ad ogni passo che faceva mentre si muoveva da un luogo all’altro, aveva la sensazione di forzare qualcosa, il passo stesso. Una forza contraria si opponeva. Faceva passi che non voleva più fare. E li faceva. E l’oscar wilde interno improvvisamente e senza nesso evidente si svegliava e le ripeteva “ognuno uccide ciò che ama”. E il confessore don whorry interno anche, subito interveniva e le ripeteva “è normale che non sempre le cose vadano lisce”. E i due si alternavano in maniera equosolidale. E così camminava.

“Signora, lei è la primavera di botticelli!”
“non le credo, sono anche ingrassata”
“meglio”
Scarmigliata aveva trovato un secondo lavoro “a progetto” con “quelli di destra”. Quelli di destra erano molto più gentili e galanti, ma avevano una formalità che sanciva sempre una certa autorità ai sottoposti. Erano più ricchi di quelli di sinistra, ma piangevano miseria anche loro. Erano strozzati da qualcosa che a turno chiamavano tasse, borsa mondiale, costo del petrolio, finanza. Molto religiosi sposati con figli e amanti. Per “quelli di destra” la solidarietà si chiamava beneficenza. Si lavorava a progetti di beneficenza verso i più deboli. Gli orfani dei caduti delle forze dell’ordine.
Adolescenti con pantaloni cascati al di sotto delle chiappe, brufolosi e con lo sguardo così vuoto da sembrare sprezzante. La beneficenza era in realtà di entità veramente minima, anche perché si conteggiavano le spese sui budget, come per esempio “usura gomme auto” che i partecipanti ai progetti si facevano detrarre per i loro spostamenti in auto. “Quelli di destra” ci credevano, ci credevano proprio all’idea di “servire”, di offrire il loro servizio nei progetti di beneficenza. Ci lavoravano sodo. Per loro anche un piccolo contributo verso i bisognosi era qualcosa che colmava il senso di smarrimento che si evinceva dal loro procedere, dalle loro chiacchiere, dalla loro età che avanzava. Anche con loro, Scarmigliata doveva ricordare la scadenza del proprio pagamento. E subito loro si muovevano, “ci mancherebbe signora!”. Era poco, era sempre molto poco. Quando se lo ritrovava per le mani era sempre un pezzo di carta da portare, da cambiare da trasferire … la nonna interna le ripeteva “meglio di un cazzotto nell’occhio!”.
Anche quelli di destra riposavano solo la domenica. Andavano e tornavano da Montecarlo per giocare al casinò e distrarsi. E a questo giro dicevano anche loro che era difficile decidere per chi votare.

“Mamma hai mai provato la ketamina?”
“cos’è?”
“un anestetico per cavalli, un nuovo trip, costa pochissimo ed è dappertutto in vendita, costa veramente pochissimo!”
Scarmigliata si guardava allo specchio e non si vedeva più. C’era l’hannibal interno che urlava “aaaaaahhhhhhhhh aaaaaaaaaahhhhhhh aaaaaaaaaaaahhhhhh” e il totò interno che rideva “ah ah ah ah ah eh eh ah ah ah! Ma mi facci il piacere!”.
E il sole. Il sole dentro comunque continuava a splendere, contro ogni aspettativa, e le ripeteva "non ci resta che la danza! op op!"

mercoledì, aprile 02, 2008




Cartoons originally published in MAKING WAYS(Artic Producers Publishing Co.Ltd. 1987, U.K.) Copyright Natalie d'Arbeloff and Artic Producers.