giovedì, gennaio 31, 2008

dance whit me

non riesco a scrivere come vorrei e a postare musica come vorrei allora ... Nouvelle Vogue

mercoledì, gennaio 30, 2008

Giorgio

qualcuno era comunista.

martedì, gennaio 29, 2008

Uno diviso zero


dialogo a quattro zampe tra Alba e Ggrillo

Ben svegliato!
Non ti pensavo mattiniera.
E' già mattina?
Ne deduco che stanotte non hai dormito.
...
Eri sola?
...
Il tuo silenzio dice tutto.
Per esempio?
Non c'è nulla di male a divertirsi un po'.
Mi manca il mio paese.
Ci si diverte molto in Austria?
Ti ho mentito.
Sei trasparente.
E' per questo che in questa casa non riesco a prepararmi un caffè?
Troppo caffè ti fa male.
Tirchio.
Dimmi qualcosa che non so.
In base agli ultimi studi i sessi sono cinque.
Quanti ne hai provati stanotte?
Non si provano, si possono solo conoscere.
Dunque sei una ricercatrice, l'avevo capito subito.
...
Storia della filosofia?
Il numero due è interessante.
Immagino la fatica.
L'immaginazione è il tuo forte.
Il lavoro del poliziotto è molto duro, sai?
Ti credo.
Dev'essere affascinante studiare il numero due.
Meglio del numero uno.
Perché uno diviso zero non si può fare?
Non sono certa che tu possa capirlo.
Non riesco nemmeno a capire perché non mi paghi il subaffitto da tre mesi.
Perché ai fini dell'operazione non porta nessun risultato.
Operazione?! Di quale operazione parli?
Di quella impossibile.
Voi tedeschi vi comportate sempre come se foste a casa vostra.
Perché sei così geloso della tua pistola?
L'arma deve calzare come un vestito e non a tutti va bene lo stesso vestito.
Le manette ti calzano a meraviglia.
Molto divertente. Toglimele, per favore.
Perché? Sei così tenero!
Guarda che riesco a difendermi anche in questo stato, sai?
Sì lo so, lo so, tu sei forte. Esco a far colazione.
ASPETTA! Non lasciarmi incatenato alla libreria!
Se torno cambiamo posto. Ciao.
...

lunedì, gennaio 28, 2008

la caduta


Ad ogni angolo di strada il sentimento dell’assurdità potrebbe colpire un uomo in faccia.

Albert Camus

venerdì, gennaio 25, 2008

indovina indovinello


foto estratta dalle gallerie fotografiche di repubblica on line riguardante i caroselli notturni nella capitale.

giochino facile facile CHI HA DETTO COSA

I) Diciamo no a soluzioni pasticciate o inciuciste

II) in Consiglio non si è parlato del futuro ma di quello che è successo ieri e Prodi ha detto che è caduto alla luce del sole

III) Guardiamo sia al centro che a sinistra e vorremmo fare un governo in cui ci sia condivisione del programma

IV) Alle prossime elezioni andremo da soli perchè il nostro partito non vuole avere nulla a che fare con questa casta

V) evidentemente i poteri forti di questo Paese hanno deciso che questo Governo non doveva andare avanti

VI) annuncia che farà politica attiva sotto l'insegna "Per un nuovo Rinascimento"

VII) non è detto che faremo un'alleanza col Partito Democratico

VIII) d'altra parte, è illusorio, come dimostra la storia recente, affidare alle regole, in particolare ai sistemi elettorali, la soluzione dei problemi politici

mercoledì, gennaio 23, 2008

dimàn



che sarà dimàn di me dimando ...
eh?
che sarà di me dimando dimàn
eh? che sarà
dimando di me dimàn
eh?

domenica, gennaio 20, 2008

ho perso

ah ecco ... Antonio Rezza.

venerdì, gennaio 18, 2008

mi ... mi ...

(una cover per Skiribilla)
________________________________

( e questa per fischiare)
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Mi ... mi ... mi vergogno ... crrrrfrrrrrzzzzz... mi vergogno di essere io... bzzzzzcrrrrr... di essere qui. Di non essere niente. Di tutto ....bpfzzzzcrrrrrrr... di me di te di noi di voi e di loro... frrrrcrrrrrbipzzzz ... Mi vergogno di quelli che gridano “vergogna” e di quelli che non si vergognano. Mi vergogno di non essere filo qualche cosa, anzi meno di qualche cosa. Mi vergogno di non essere nella filodrammatica, di non essere bella, di non essere madre, di esserlo, di essere e di non essere manager, operaia, studente, intellettuale, innamorata, cinica, ottusa. Di non essere ricca, di non essere povera, di non essere donna compagna moglie giovane anziana. Mi vergogno di non saper fare “riso patate e cozze”. Di usare un linguaggio populista e di disprezzarlo. Di non usarlo e di non disprezzarlo. Di non aver parole. Di aver queste parole. Mi vergogno delle facce che vedo affacciarsi alle finestrelle salutando, e di quelle che si affacciano per le scale a regolare le leggi condominiali. Mi vergogno della bontà, della cattiveria, dell’idiozia, delle parole, del loro gioco e del loro abuso. Mi vergogno dei cavalieri che errano e non sbagliano. Mi vergogno dei loro poeti. Mi vergogno di non saper far nulla con gli altri. Di non saper far nulla da sola. Della gelosia, della indifferenza e della rassegnazione. Mi vergogno dei giudicati e dei giudicanti. Delle dinamiche di gruppo e individuali, delle dinamiche emotive, delle ragioni non oltre il proprio naso e di quelle solo oltre il proprio naso. Mi vergogno del paradiso e dell’inferno, compresi quelli fiscali, mi vergogno di chi gioca e di chi non gioca mai. Di chi è in panchina. Di me. Mi vergogno del mio senso di nausea. Mi vergogno di vomitare. Da vomitare.
Quindi … quindi?
Mi ... mi... mi dimetto... trrrrfffffzzzzzcrrrrr … Per questo presenterò al più presto le mie dimissioni al ... frrrrcrrrrrbzzzzz … mi metto in viaggio verso il colle... sssssbzzzzz... spero le accetti crrr frrrr bipbzzz crrrr anche se mi vergogno e quindi poi frrrr crrr bzzzz frrrrrrrr dovrò vergognarmi crrcrrrcrrr … ZOT!

domenica, gennaio 13, 2008

colleghi


Alla fermata dell’autobus, seduti sotto una pensilina, due colleghi, un uomo e una donna, aspettano.
Lui: …
Lei: …

Si avvicina un barbone a Lui e chiede qualche spicciolo.
Lui: (fa cenno di non avere soldi)
Lei: (guarda Lui)
Il Barbone guarda la donna e declama: “To lead you to an overwhelming question... Oh, do not ask, "What is it?" Let us go and make our visit… una sigaretta, buona signora… Eh?”
Lei: (offre una sigaretta al barbone sorridendo senza aver capito una parola)
Lui: (stende le gambe, mettendo le mani nelle tasche del giaccone)
Il Barbone si allontana con la sigaretta spenta.
Si avvicinano due signore anziane e guardando la coppia una di loro borbotta: “ in questa città non se ne può più … tutti sti ‘mbriachi, sti extra comunitari, e màchine … sto sindaco è!”.
E l’altra: “è il governo, a politica, magnano ebbasta!.”
Un clacson suona insistentemente per richiamare qualcuno o qualcosa. “macchetesòni? Ahò e abbasta … e sona sona!” E l’altra: “se vede che gliè piasce a musica gliè piasce!”.
Lui: (si guarda attorno)
Lei: (si mangia un'unghia)

Si siedono accanto a loro due uomini in giacca e cravatta.
Uno dice all’altro: “Sono andato a giocare … ho sbancato ah ah!”
L’altro: “oh una volta sono entrato in un casinò della Germania dell’Est e mi hanno chiesto se avevo una pistola, in inglese … all’inizio non capivo … insomma avevano un guardaroba per le pistole eh eh, ma tu pensa!”.
Lui: (incrocia le braccia)
Lei: (si accende una sigaretta e si alza)
Il primo uomo in giacca e cravatta riprende: “insomma … ad un certo punto sono entrati cinque greci con bodygard e donne bellissime al seguito e puntavano mazzi di euro, non le fiches … direttamente mazzetti da 5000 euro su vari numeri … e noi con le nostre fiches da 5 o 10 euro … ah ah … erano armatori, sai i greci …”
Lei: (scruta la strada e fa cenno a Lui di alzarsi, sta arrivando l’autobus)
Lui: (la raggiunge)
Lei: (sale sull’autobus)
Lui: (mentre sale) … che c’è di interessante in tv stasera?
Lei: … la storia siamo noi.

sabato, gennaio 12, 2008

passare dall'altra parte

la banda degli onesti

domenica, gennaio 06, 2008

L'Appeso (seconda parte)

Questo post è la seconda parte di un dialogo scritto con Giovanni Grillo che inaugura il tag "a quattro zampe". Di conseguenza è assolutamente da leggersi dopo aver letto la prima.

-ovaie o no, la volontà quale fenomeno interessa solo la psi... è psicologo lei? e magari la pagano anche... forse è meglio che mi offra un negroni, però... le prendo un "però" in prestito. (si siedono al tavolo del bar).

- volontà come fenomeno? io sono una volontà disoccupata, un fenomeno liberoprofessionista, se vuole cerco in un secondo anche una prima psicoccupazione così le applico gli interessi al mio "però" ... (fa cenno al cameriere e arrivato questi ordina 2 negroni) sa? ha un'adorabile macchia solare sotto lo zigomo ... (prima della reazione di lei) perchè era così importante non perdere la coincidenza? se posso chiedere senza apparire indiscreto ...

- Certo, lei può chiedere e io rispondere... d'altra parte non ho nulla da perdere, fatta eccezione per la pazienza... (il cameriere posa i bicchieri sul tavolo, la donna beve un paio di sorsi). Peccato che in questo bar non si possa fumare ... dicevo ... la pazienza ...alla perdita della suddetta si può sempre rimediare andandosene (beve) ... e a Milano mi attendeva la possibilità di farlo, intendo ... andarmene senza sofferenza alcuna. Me l'ero studiata per benino, sa? Farmi suicidare da ... un po' come ... reputo che non vi sia niente di più comico del sentirsi dire da qualcuno che vuole morire. Lei ha mai avuto questa fortuna? "Voglio morire!" ... nella mia testa seguono grasse risate a seppellire l'interessato ... non dico queste cose per stupirla, certo non credo nemmeno che lei si lasci stupire da queste mie affermazioni, la immagino"uomo di mondo", uno che ne ha viste di tutti i colori al bar Gianni in piazza delle cicale ... (ride) e magari ha fatto anche il militare a Cuneo ... (beve) quest'ultima non è mia, è di Totò, e non quello che visse due volte, poverino, quell'altro, quello famoso... ebbene, io voglio morire ... per quanto le possa sembrare balzana questa idea ... non siete divertenti... e io sono del tutto inadatta a ... è un problema di flessibilità ... (beve) tutto mi affatica (si accende una sigaretta) ... ma lei vuole sapere del mio appuntamento milanese e allora le rispondo ... era fissato con un anestesista, avrei sostituito a sua ins... (il cameriere la invita verbalmente a non fumare). Visto? Non siete affatto divertenti (schiaccia la sigaretta per terra). Dorme? Mi sento confusa ... forse era Como e non Cuneo. Le carte non dicono niente? (si accarezza lo zigomo) Nemmeno quelle stradali?

Nel tempo che lui stette ad ascoltarla bevve a grandi sorsi il suo negroni e spesso si guardava attorno. Erano entrati una giovane coppia con carrozzino e figlio addormentato, con pacchi e pacchettini di un banale shopping in città. Il volto eccitato della donna, che col suo fare voleva evidenziare la sua efficienza come madre e moglie e il viso indifferente di lui, stanco e annoiato, provocarono al nostro, insieme alle parole dell’aspirante suicida, una sottile ma profonda tristezza, ma più che tristezza era qualcosa dal sapore comico avvilente. Questo si bloccò in un mezzo sorriso, di quelli ambigui, da spia in pensione. Pensò in quel momento a quale fosse il suo desiderio più sincero e non ne trovò nessuno veramente onesto tranne quello nascostissimo e incoffessabile di essere dondolato, accolto tra le braccia calde di una donna che le accarezzava le tempie. Il suo sorriso si irrigidì ancora di più. All’arrivo del cameriere che redarguiva la donna, chiese il conto lo pagò e dello scontrino ne fece una barchettina di carta.

- Quindi ha perso la sua occasione … ma come lei sa nella vita se ne perdono tante e altrettante se ne trovano. E’ buffo come ci si dia da fare per degli scopi e degli obiettivi e poi … no? Lei magari vuole morire e di questo ne fa un piano e poi, in realtà può uscire da questo bar e puff! Un incidente, una cosa qualsiasi e lei non c’è più … però però credo di capire, lei il suo piano l’ha preparato e mancato pure, non tanto per morire, quanto per non soffrire più… morire oggi o tra cinque minuti o tra 50 anni non fa differenza … lei ha paura del dolore (riapre la sua valigetta per prendere i tarocchi e ne estrae il libretto ferroviario delle coincidenze).
Ma tu guarda! (sfogliandolo) Lei ha un treno per Milano tra 20 minuti … e il mio tra 15 … non c’è tempo per leggere carte e futuro, ho un appuntamento di pranoterapia da rispettare però però … le posso dire questo … se dovesse mancare il suo appuntamento con l’anestesista sappia che io, proprio io, da un momento all’altro, da un giorno all’altro, in qualsiasi momento nel tempo, potrò colpirla con un’arma da fuoco in un punto preciso dove lei potrà morire all’istante senza soffrire di nulla … così è più tranquilla?

- (scossa) Più tranquilla, dice? In orario per il treno ma in ritardo per l'appuntamento ... è meglio che vada ... (ripone alcuni oggetti in borsa e si aggiusta un ricciolo nero dietro l'orecchio) forse sono ancora in tempo per l'incontro di autocoscienza femminista delle 14. Io... io... credo che lei sia un pazzo furioso, sa? La prego di dimenticarsi di avermi incontrata mai. (si alza dal tavolo, prende lo scontrino a forma di barchetta e lo mostra all'uomo) Grazie del... addio. (si dirige a grandi falcate verso l'uscita, direzione parcheggio delle auto).

In un auto ferma sotto un platano, distante dalla stazione, lui ispezionò il cellulare e il portafoglio di lei. Al cadere di alcune gocce di pioggia sul parabrezza, tra sé e sé, si sorprese a dire “però … però!”.





scritto e diretto da:
Alba Ablar e Giovanni Grillo
interpreti:
Aspirante suicida: Giovanni Grillo
Uomo lucertola: Alba Ablar
La vecchina: la signora Elsa della salumeria
Il cameriere: Franco del Bar dell'angolo
La coppia con carrozzino: due interpreti del film "Caramel" in abiti "civili"

immagine scelta da G.G.
musica scelta da A.A.

Si ringrazia:
Alicia, Imprecario,Lady Grillo, Stephane e Skiribilla

e le FS del paese senza pretese del Comune molto comune.

mercoledì, gennaio 02, 2008

è andata!


Le donne di una certa età fanno corsi di ceramica e regalano le loro opere, pensò Scarmigliata mentre seguiva la terza guerra mondiale. Aveva perso il conto anche questa volta e pensava ai ragazzi dello staff di villa Arzilla che, quando discuteva con gli amici sordi, procuravano subito le gocce di pioggia su di noi per calmare gli animi. Era ben strano scoprire che c’era un’invasione di pidocchi in città e che si vendevano già apparecchi elettrici per debellarli dalle teste di cuoio capelluto, per i pochi capelluti rimasti nelle zone iperabitate dal santo natale. Le aspettative tradivano i figli come i datori di lavoro, e i donatori di sangue scemavano e si facevano scemi con quello che loro capitava. La musica continuava ad andare ed era una fortuna. Il passato si mescolava con il presente e del futuro nemmeno una traccia, se non un sentore ansioso e fastidioso da spiaccicare al muro come la zanzara maledetta vagante nella stanza dal freddo termosifone. A proposito, pensò Scarmigliata, ciao amore che fai niente auguri sì anche a tutta la razza tua oggi ero un po’ depressa perché le jeux son fait rien va plus fate il vostro gioco signori e auguri di buona fortuna. Pensò: adesso faccio un balletto!