giovedì, luglio 24, 2008

tiè!


Sai che ti dico Scarmigliata? Che per me è ora di finirla di stare a guardarti mentre guardi il mondo. Draghi in guerra e cose deprimenti, poco interessanti. E allora me ne vado, tiè! Tanto sai che dopo la concessione delle vacanze dovrò dirti di mantenere la calma. Niente panico dedotto indotto edotto, ma prudenza aderenza pazienza senza inadempienza. Mi preparo a continuare a far festa e danzare perchè nulla si ha da perdere, se non le catene! (cit.) E hai detto niente ...
Evviva!

giovedì, luglio 17, 2008

capitan Imperitur Libech



Illustrissimo,
siamo in bonaccia da non so quante ore e stiamo procedendo lentamente a motore, aspettando l'arrivo del vento.
Sopra di noi e' passata una piccola depressione che avrebbe dovuto darci una 15ina di nodi da nord/est, ma per ora non si e' visto niente. Sono un po' depresso e fa anche molto caldo. I viveri stanno per esaurirsi e la nafta anche. C’è stato anche ieri un tentativo di ammunitamento della ciurma, sedata non sai con quale fatica. Il tutto è iniziato dagli ordini che avevo dato ai fedelissimi di non far rientrare i marinai nelle loro cabine. Come tu sai tutti i marinai hanno con se pacchi di viveri amorosamente confezionati dalle mamme o dalle mogli, che loro custodiscono per fare qualche merenda in ricordo dei loro cari. E posso ben capirli, pur essendo orfano e in qualche modo scapolo. Ebbene, il mio ordine verteva a dissipare il più possibile l’evento di una dieta forzata per l’intero personale della nostra nave, considerando il bene comune rispetto a quello individuale. L’intento era quello di inventariare i possessi alimentari dei marinai per renderli beni di sussistenza comuni. Ma come puoi immaginare, l’ordine non è stato accolto di buon grado. L’egoismo umano alle volte è sorprendente. Molti della ciurma hanno mostrato un comportamento violento verso me come autorità indiscussa della nave e contro i miei fedelissimi soldati che avevo messo a guardia delle cabine in tenuta armata. Alle volte è necessaria la forza per far comprendere quali sono i motivi di tanta autorità atta soprattutto a riportare i nostri miserabili corpi a destinazione. Quale sia questa destinazione, in tempi di assoluto fermo, non sempre è chiaro. Ma quando si è vicini a Dio, le domande sono superflue. Certamente io e i miei uomini abbiamo potuto inventariare il cibo, dividendo quello più generico per la ciurma e quello più ricercato per noi al comando, che in qualche maniera dobbiamo essere ripagati da tutto questo lavoro. Certo, in queste condizioni non è semplice mantenere i nervi saldi e mostrarsi risoluti davanti agli occhi del mondo. Ma è meglio mostrarsi addirittura cinici e bari piuttosto che stanchi e stressati. Qualcuno dei miei ha anche esagerato nell'impressionare con le scarpate il segno della loro momentanea autorità. Li ho subito promossi a maggiori responsabilità in modo da farli calmare nella serena diplomazia di un ruolo con maggiori poteri. Ovviamente ho dovuto punire qualcuno della ciurma esemplarmente, con un digiuno terapeutico dai 3 ai 5 giorni. Sento che se questa situazione dovesse continuare ancora, dovrò senza ombra di dubbio richiedere il tuo aiuto. E’ chiaro che in tal caso il mio buon rendere sarà assicurato. Ma puoi anche immaginare come io preferisca che arrivi il vento, un vento umilmente a me favorevole, senza lasciar tracce di nessuno ostacolo e traversia, che mi faccia filare liscio verso la … verso la … rinascita. La mia rinascita, per il mio riscatto con la vita che tanto mi punì facendomi ... vivere! Come è difficile ammettere che sulla natura noi non sempre possiamo nulla! Come è difficile credere che io, un capitano, non possa ordinare al vento di fare presto e bene qualcosa! Ma le prove che vivo servono anche a rendere sacri i miei momenti di martirio.
Si dice che gli stregoni finnici vendono il vento ai marinai in bonaccia. Il vento lo rinchiudono in tre nodi: se sciolgono il primo, si generava un venticello, sciogliendo il secondo soffia un vento, col terzo un uragano. L’arte di legare il vento in tre nodi, così che più nodi si sciolgono e più forte soffierà il vento, è stata attribuita agli stregoni e alle streghe dei paesi più a nord del globo. I marinai dello Shetland comprano ancora oggi i venti sotto forma di fazzoletti e spaghi, annodati dalle vecchie che pretendono di saper governare le tempeste. Incredibile! Si dice che ci siano delle vecchie megere che vivono vendendo i venti.
Ma io non sono esperto in vecchie. Anzi, le ho sempre rifuggite. Come sai bene, a me piacciono le giovani e belle, fedeli e servizievoli, che con grazia e ignoranza travestita da stupido candore, sanno regalarmi momenti di onanismo puro, come mai da solo potrei concepire. Ah, quanto mi mancano le nostre serate di goliardico divertimento!

Con la speranza di rivederti presto, ti invio i miei migliori auguri per la tua prossima incontrovertibile vittoria.

Capitàn Libèch Impèritur

giovedì, luglio 10, 2008

il gioco





"Caro amore mio, baldanzoso frugolo oppiaceo".
Scarmigliata si chiedeva come potesse iniziare una lettera d'amore. Aveva perso l'abitudine, come per il resto degli essere senzienti, di considerare le parole d'amore come qualcosa di sensato e che avessero il potere di esprimere emozioni. Esse dormivano nell'infingardaggine culturale, sovrastate da un'imbottita alle volte volgare, a tratti maliziosa e per niente leggera. Quasi un senso di vergogna aleggiava al sol pensiero, poichè l'illusione della verità nelle parole era ormai spezzata.

"Dolce stupidotto tesoro dai mille sfronzoletti".

Certo un tempo era un bel sentire e un bel giocare, niente a che vedere con le odierne sdolcinatezze mielose e stucchevoli che suonano false per l'abuso che se ne fa. Piangere e gioire per amore, un ricordo lontano, un canale oscurato dal rifiuto di pagare un canone.

"Mio tenero e mai grasso moscardino fritto, oggi di baci vorrei strizzarti, stenderti, asciugarti e stirarti".

Mah ... che dire? Scarmigliata era convinta che si era perso, sfilato da sotto il naso un giorno indefinito, un gioco che sapeva nutrire. E manteneva, alla sua età, la speranza che in maniera differente dal tempo in cui si ha vent'anni, in qualche modo o per caso, quel gioco potesse ritornare, di nascosto dai riflettori onnipotenti e dalle telecamere disseminate agli angoli. E il solo crederlo la rasserenava. L'avverarsi non era poi così importante.

"Aitante giovane canuto moderno, mi piacerebbe dirti all'orecchio delle cose senza senso per farti venire i brividini".

"Mio prezioso moschino della frutta, ti amo da far saltelli e ti regalo fiorellini scemi".

"Poltronico gioiellino a tratti bianco e blù, ti tamburellerei volentieri sulle ossa della cassa".

Scarmigliata si divertiva sorridendo, caricando la lavatrice.

sabato, luglio 05, 2008

Capitan Rethorick Sciroppo




Stimatissimo,
è da appena 5 ore che ho terminato una manovra con mare mosso al giardinetto e puoi immaginare come ora la mia stabilità possa essere ridotta. I problemi che abbiamo avuto col mare al traverso e con il mare a poppa si sommano adesso nei miei pensieri con un rollio eccessivo che penso possa portarmi ad uno spostamento del carico tale da portare il mio stato emotivo al capovolgimento. Ti scrivo quindi per ridurre la velocità, nel tentativo di cambiare rotta e seguire le onde.
Davanti al mio orizzonte solo stratocumuli in distesa continua, oscuri, che si srotolano in una forma imprecisata attraverso la quale talvolta è possibile scorgere l’azzurro del cielo. Mi sembra di non avvistare nulla nonostante l’anno che stiamo percorrendo sia un anno di tanti anniversari che potrebbero, alle strette, darmi una ipotetica rotta. Nel 1948 nacque la Costituzione Italiana, la Carta dei Diritti Umani e Gandhi venne ucciso con tre colpi di pistola. Nacque anche lo stato di Israele. Son passati 50 anni da quando Modugno cantò a braccia spalancate “nel blu dipinto di blu”e lo stesso tempo della messa in opera del ponte girevole sul mar piccolo di Taranto. 150 anni dalla nascita di Puccini e 140 dalla morte di Rossini. Un secolo dalla nascita di Simone de Beauvoir e Cesare Pavese. Ottanta anni dalla nascita di Che Guevara e 30 anni dal rapimento e la morte di Aldo Moro. Trent’anni dalla Legge Basaglia, e 40 dal così detto maggio parigino, dalla morte di Bob Kennedy e Martin Luther King. E son passati 150 anni appena dall’apparizione della Madonna a Lourdes e 210 dalla morte di Giacomo Casanova. Tante rievocazioni su cui il domandarsi che senso hanno nella nostra vita non è più tanto lecito. Come cartoline ingiallite dal tempo trascorso in un cassetto, gli avvenimenti del passato sono per il presente e per il futuro un prodotto in offerta tre al prezzo di due. Mi ritrovo ad assuccare senza trovare poi un qualsiasi matafione. Il susseguirsi di ciò che succede nel quotidiano, tralascia la commettitura necessaria per dare un logico senso di continuità. Sarà per questo che nel mio smarrimento penso alle donne. Alla donna, la mia, che mi giocai un giorno al tavolo verde del casinò Paradisopertutti, con un gesto liberatorio e superficiale insieme. Perse loro per sempre, persa la continuità tra noi e il futuro. Generazioni al macero. Come ebbe a dire il mio amico poeta Seppiolino “ce lo meritiamo Licio Gelli, ce lo meritiamo Piero Pelù”!
Immagino sia la stanchezza che mi fa sfioccare nella malinconia e mi blocca come corda incattivata. In attesa che la pressione si alzi e che le oscillazioni siano periodiche e regolari, mi auguro di ricevere nuove tue.

Colgo l’occasione per rivolgerti un carissimo e affettuoso saluto.

Capitan Sciroppo Rethorìck

martedì, luglio 01, 2008

colleghi 6 - sarà il caldo





- ...


- ...


- ...


- che fai questa estate? vai da tua madre?


- oddio, un tuffo al cuore!


- sarà il caldo.


- ...


- ...


- tu dove vai?


- oddio anche io tachicardia.


- sarà il caldo.


- ...


- ...


- in questo momento vorrei dormire per sempre.


- ...


- ...


- ciao.


- ciao.