giovedì, gennaio 22, 2009

comizio 5



SIETE FANTASTICI!
eheheh ...
E' bellissimo stare qui con voi oggi! eh eh ... il vostro entusiasmo mi riempie il cuore di coraggio ... eheheh ... alla faccia di chi ci vuole male! Uomini che non apprezzano l'ironia dimostrandosi poco intelligenti, soprattutto quando sentenziano che la mia è sempre fuori luogo! Come se dovesse essere utilizzata in momenti che lo permettono! Per loro solo una risposta: prrrrrrrrrrrrrrrrrr! eheheh! 
Non trovate sia bello scherzare?
Ma torniamo seri. E' certo che anche coloro che si oppongono al mio inderogabile ottimismo, possano collaborare al mio disegno di rendere i disagi del paese dei punti a mio favore. Il dialogo, infatti, è elemento indispensabile a far sì che l'evoluzione della condizione umana possa a grandi passi recare all'intero sistema mondo, un tempo di pace e prosperità. E non possiamo certo dire che noi, anzi io in prima persona non abbia impegnato, con questo intento, il nostro esercito in missioni di pace, lì dove questa evoluzione era frenata, a mio parere, da discutibili processi verso la democrazia. E anche lì dove un intero popolo ha mostrato, attraverso un voto democratico, di preferire persone che, per i parametri democratici da me stabiliti, non erano conformi, non ho risparmiato i miei sforzi e il mio zelo nel far capir loro che avevano sbagliato ed erano stati ingannati da biechi personaggi intrisi di comunismo e pertanto terroristi. Quanto questo costi in vite umane innocenti è inutile dire. La colpa di chi si oppone al sereno proseguire del sistema mondiale, ormai rodato da un secolo e più, si allarga a dismisura nel tempo, lasciando pagine macabre nella storia. Quello che però ci deve riempire d'orgoglio è sapere che il bene vince sempre sul male, e noi, perchè vicini a dio, siamo il bene ... eheheh ... e anche il bello ... eheheh grazie ... grazie!
Se il mondo non avesse donne come voi laggiù che urlate sorridenti, la vita sarebbe un tristo peregrinare tra doveri etici e morali, senza via di sfogo ... eheheh ... ancora alla mia età non posso pensare di fare a meno della vostra graziosa compagnia! eheheh ...
Ed è per questo che mi batterò per voi e la vostra emancipazione. E' per me assurdo pensare che ancora, nel XXI sec., ci siano migliaia e migliaia di donne costrette ad andare in pensione cinque anni prima degli uomini! E' assurdo che ancora oggi ci sia una differenza tra l'essere uomo e l'essere donna! L'umiliazione che vi viene inflitta, io capisco bene abbia il sapore amaro di un'esistenza sconfitta! So bene che per tutte voi, donne coraggiose e valorose, lo scopo ultimo è di eguagliare il genere maschile. E in particolare in questo diritto di essere produttive più a lungo! Questo è il passo più importante, se non unico, che supera di gran lunga la questione che le retribuzioni delle donne siano inferiori a quelle degli uomini, nonostante le stesse cariche e le stesse mansioni. La femminilità si distingue sempre in generosità e scarsa venalità. Cosa infatti può riempirvi di dignità e rispetto se non eguagliare nell'operosità gli uomini come me?
... ... eheheh ... del resto sapete bene come vi adori! ... sono o non sono un tomber de femme? ... eheheh grazie! siete bellissime! Quando vi incontro casualmente per strada e mi toccate come fossi il papa, il mio cuore si riempie di grande orgoglio! ... eheheh!
Per finire, a voi tutti dico che ... che io sono il vincente, e questo è incontrovertibile! E lo stupore, il disorientamento e lo sconcerto che lascia senza parole coloro i quali non sanno opporsi a me, è la prova comprovata della mia perenne vittoria! Il loro continuo criticare non fa che sottolineare che io sono il vero e unico protagonista della storia!
Anche perchè mia moglie non si veste da negra ... eheheh!


sabato, gennaio 10, 2009

Dap!




Aspettava per strada sua figlia che era in seduta cranio sacrale. Piovigginava e faceva freddo. Entrò in una farmacia per cercare l’olio di mandorle da regalare ad un’amica da pochi mesi in dolce attesa. L’olio non lo trovò, solo creme antiquesto e antiquello. Mentre usciva un po’ delusa, incrociò con lo sguardo una rivista omaggio che trattava il DAP, disturbi di attacchi di panico. Lo prese ed uscì. In auto ne sfogliò le pagine senza che questa operazione provocasse in lei qualche pensiero o riflessione. Poi andò a prenotare 10 panzerotti fritti per cenare in compagnia. Nei giorni a venire avrebbe passato il tempo sul divano con l’australiana, per niente simpatica. Fu solo una settimana dopo, che sua figlia le ripropose il termine "panico". E fu solo nella serata che le venne in mente in maniera fulminea, quasi come pensiero non suo, che esso governa in assoluta segretezza e profondo silenzio, tutto ciò che appare vivo e giulivo. Oh, pensò, toh! Ma vuoi vedere che ... alla fin fine ...

Il giornaletto, oramai strapazzato sul tappetino dell' auto, parlava di sintomi: non si ha voglia di fare nulla, ci si scorda le cose, oppure la testa è in confusione, o ci si sente sempre stanchi, vittime di propri continui processi di evitamento, e tutto al di là della propria volontà. Tutto potrebbe partire e avere inizio, pensò, dalla paura del "lupo nero" e a quel punto si è bimbi e si corre da mamma. Che è lì ad assicurarti: come può un lupo nero far paura in mia presenza al mio bambino? in città? con tutta sta gente? con questa pioggia e questo rumore? con questo sindaco? E il bambino si tranquillizza e cresce. Diventa giovane. Il giovane ha tanto di quel panico di fronte al mondo che si vuol fare appalesare ogni giorno che, non potendo più ricorrere alla mamma, crea il gruppo e straripa di impeto in compagnia. E nasconde i Dap con la forza che gli è congeniale e la logica ribellione spesso diretta contro la mamma, la quale ha rassicurato rispetto al lupo nero ma per nulla rispetto alla città, a tutta questa gente, alla pioggia e il rumore, al sindaco. In fondo la gioventù come condizione, non è che maggior forza di cui non si sa leggere le modalità d'uso. Forse in questo consiste la sua bellezza, bellezza che può essere riconosciuta solo quando finalmente se ne è usciti. E' anche bellezza di avere il tempo di sperimentare l'illusione di qualcosa e le possibili veritiere stronzate, tutto un tempo per porre le basi future all'intendimento di un mezzo spreco. E poi? Poi ad un certo punto, colti dal panico di non essere abbastanza veloci per qualcosa e per questo fottuti, si pensa a diventare al più presto la città, tutta sta gente, la pioggia e il rumore, il sindaco. E neanche l'operosità costante e frenetica mette a tacere l'ansia di essere in ritardo per qualcosa che ci appare di grande importanza, di cui sappiamo poco e niente. Ed è allora il momento dell'idea di costruirsi un piccolo cantuccio. Per curare e curarsi con gente fidata, macchè gente! ... con un altro solo! macchè con un altro solo ... da soli, macchè da soli! ... a due con le cose in chiaro, anzi ... a quel punto anche più, fare dei figli magari! Per rendere il cantuccio caldo e difenderlo. E allora vai! Vai con l'ansia di non riuscire a far evitare loro tutto questo panico per il lupo nero, la città, tutta sta gente, la pioggia e il rumore, il sindaco, la gioventù, lo spreco, l'operosità, il ritardo, il cantuccio, l'idea ...
La guerra.
Vai vai vai con la preoccupazione di lasciare in eredità al futuro i mezzi per placare tutto il panico del mondo, e anche il proprio. Dap! Dap! Dap!

Questo pensò, in un lampo.

Poi riprese il giornaletto e a caso si soffermò su : Dap, sentirsi come estraneo a se stesso, percepire la realtà esterna come estranea.

E allora chiuse la macchina e, sorridendo con ironia levantina, si allontanò.