martedì, gennaio 30, 2007

lovely head ???



1.mi sveglio e indugio accucciolata aspettando la fortuna di una piccola lacrima
2.ascolto le richieste di alice nelle città, m'innervosisco e pianifico
3.attraverso i regni di ciascuno senza schiacciare carte di caramelle
4.mi siedo e guardo i treni e le nuvole che viaggiano e penso di essere guardata come io guardo dal treno le finestre e le nuvole e così la naturale affezione nello sguardo si libera un po'.
5.accompagno le api con sindromi da regine, con l'ansia della compassione e l'arroganza della guaritrice
6.sopporto con insopportazione i tempi morti
7. mi annego nelle prassi
8.vago e mi divago in piccoli spazi
9.penso di essere triste per sempre
10.penso di essere salva per sempre
11.penso di essere salva perchè sono triste per sempre e che sono triste per sempre perchè sono salva
12.mi sento viva, mi viene fame e cerco nutrimento ma trovo lafamenelmondo.

per ogni voce una storia, un sogno, un accidenti , uno stupore

lunedì, gennaio 29, 2007

goodnight moon

stipàcs

... mi piacerebbe parlare di pacs, di vescovi, di sinistra radicale e di sinistra moderata, di radicali liberi e di inestetismi socialisti ...
tempo fa ho dirottato l'argomento parlando di "farabuttismo dialettico inconscio" ... !
La famiglia, la famiglia normale ... mah!
Riporto il dialogo tra due bambinette ai giardini, ascoltato giorni fa mentre ero seduta su una panchina, durante la mia pausa pranzo:
Bambina1: sai? io ho due papà ...
Bambina2: io no, però ho due zii, siamo uguali.
ah beata innocenza!!!

Non ho più la forza di argomentare.
Mi faccio solo domande:
ma Giuseppe e Maria, che non hanno mai abbandonato loro figlio (legittimo o illegittimo non fa testo) erano una coppia di fatto?
fede significa fiducia?
o significa obbedienza?
etc. etc.

sabato, gennaio 27, 2007

venerdì, gennaio 26, 2007

scusate se faccio la femminista

... ebbene, ieri l'auto non mi partiva, scaricamento batteria ... ho lasciato le luci di posizione accese!
Raggiungo l'ufficio con la metro e mi metto a pensare ... l'elettrauto è dietro l'angolo di casa evabbè comodo... ma quanto mi chiederà per due mollette da attaccare alla batteria?
Ogni volta che si rompe qualcosa e devo rivolgermi a tecnici ... inizio a pensare. Ho questa faccia, sono una donna quindi ... se sono €20 io pagherò €60 ... è sempre stato così! Allora ho pensato, adesso chiedo ad un collega se mi fa la cortesia di telefonare all'elettrauto, di spiegare il tutto, di fare finta di essere un fratello, un marito, uno zio con una demente che lascia le luci accese a carico, così da poter risparmiare. (...) Abbiamo riso. Il collega, a quel punto mi ha chiesto, sempre ridendo, a lui cosa gli veniva. E ho risposto che mi sarei rivolta ad un altro collega che si sarebbe rivolto a lui per fare finta di essere un fratello, un marito, uno zio per il mio elettrauto così da poter io risparmiare. Abbiamo nuovamente riso. E dopo un rapido 2+2 quattro, ho convenuto con lui che il giro si poteva allargare a dismisura e lo scopo "risparmio" sarebbe stato ovviamente vanificato. Per cui stamattina sono andata dall'elettrauto che, dopo una attesa ingiustificata mi ha paventato l'idea di cambiare completamente la batteria.

Io mi arrendo!!

Si sa per esempio che l'assicurazione per un auto costa di più se il proprietario è di genere femminile? Sono tariffe standard per donne, che seguono il detto "donne al volante pericolo ambulante". E questo detto può bastare, contro ogni statistica resa nota!

Mi ricordo la cassiera del supermercato che sotto le feste di Natale con me si lamentava del fatto che suo marito si immobilizzava (sul divano)per le feste, soprattutto con la compagnia di altri uomini, e dopo lo sfogo mi ha detto "scusate signora, scusate se faccio la femminista!".

mercoledì, gennaio 24, 2007

tornando sui miei genitori

mia madre diceva negli anni '60:
"Sebbene desideri essere un individuo, il maschio ha paura di tutto ciò che potrebbe leggermente differenziarlo dalgi altri. La diversità degli altri lo minaccia, tutti questi froci, lui deve a tutti costi evitarli; deve fare anche di tutto per obbligarli a rientrare nei ranghi. Però, per essere sicuro di essere Uomo, il maschio deve esigere che la femmina faccia la Donna, per opposizione all'uomo, cioè che faccia la frocia. La figlia-di-Papà, di cui hanno massacrato gli istinti femminili sin dall'infanzia, si adatta con grande docilità al ruolo.
Il maschio non ha fiducia nel suo sè, è necessariamente competitivo e inadatto per natura a cooperare. Così ha creato le autorità - i preti, gli esperti, i capi, i padroni ecc... e il governo. desidera che la femmina (la Mamma) lo guidi ma non riesce ad accettare questo fatto (dopo tutto è un Uomo); desidera fare la donna ma ne usurpa le funzioni di Guida e Protettrice e fa in modo che tutte le autorità siano maschili."

mia madre diceva negli anni '60:
"la nostra società non è una comunità, ma un agglomerato di cellule familiari isolate. L'isolamento permette al maschio di far finta di raggiungere l'individualità attraverso un "feroce individualismo", ma non fa altro che confondere individualità con clausura e mancanza di cooperazione"

per risalire a chi liberamente e arbitrariamente chiamo "mia madre" leggere i commenti e il post dell'Ottobre 2006 "genitori"

domenica, gennaio 21, 2007

cellule in love


Presa coscienza del fatto che ogni globalità (unità tra le unità) da noi sentita o definita è composta, da un lato da molte altre globalità e dall'altro partecipa di una globalità molto più grande, un uomo fa parte dell'umanità e consiste lui stesso di organi, che sono parte di lui e al tempo stesso di molte cellule che, a loro volta rappresentano le parti dell'organo. L'umanità si aspetta dal singolo uomo che si comporti in modo tale da essere utile all'evoluzione e alla sopravvivenza dell'umanità. L'uomo si aspetta dai suoi organi che funzionino in modo tale da consentirgli la sopravvivenza. L'organo si aspetta dalle proprie cellule che facciano il loro dovere, come è indispensabile per la sopravvivenza dell'organo ...
(...) resta da chiedersi perchè ogni tanto qualche brava cellula cambia comportamento, comincia a seguire scopi propri e a realizzarli senza preoccuparsi del resto, abbandonando l'identificazione con l'attività al servizio dell'organo e dell'intero organismo. Prende le distanze dalle cellule sue simili e si diffonde rapidamente e senza riguardo alcuno con una caotica moltiplicazione, trascurando i confini e edificando ovunque basi proprie. Inoltre utilizza come terreno di coltura le altre cellule da cui ha preso le distanze col suo comportamento anarchico. In fondo era una cellula come tante altre che doveva svolgere un compito poco attraente per conto di un "altro". Ma a un certo punto ... puff! ... l'organismo ha perso le sue attrattive come spazio in cui compiere la propria evoluzione. Un organismo unicellulare è libero e indipendente, può fare quello che vuole, può anche rendersi importante attraverso un interminabile meccanismo di riproduzione e moltiplicazione. Ah che bello essere unicellulare e poter realizzare personalmente la propria immortalità!!! E allora la cellulina sottopone la comunità ai propri interessi e comincia a realizzare la propria libertà con un comportamento privo di riguardo.
Una mossa di successo, il cui errore diviene evidente solo molto tardi, quando si nota che il sacrificio dell'altro e il suo utilizzo come terreno di coltura porta con se la propria fine. Un errore denso di conseguenze nell'ideazione di questo progetto di libertà e immortalità.
Le nostre piccole celluline, anche loro, rispondono al nostro tempo e alle nostre concezioni collettive del mondo.
Ragioniamo come cellule cancerogene.
L'errore di pensiero:
il mistico islamico Rumi racconta:
"Un uomo bussò alla porta dell'amata. Una voce chiese: Chi è? - Sono io, rispose lui.
Allora la voce disse: qui non c'è abbastanza posto per me e per te.
E la porta rimase chiusa. Dopo un tempo di solitudine e privazioni l'uomo tornò e bussò. Da dentro una voce chiese: Chi è? - Sei tu! disse l'uomo. E la porta gli fu aperta."
La cellula cancerogena crede a un "fuori" separato da lei, così come ci credono gli uomini. Questo convincimento è mortale.
La medicina si chiama AMORE. L'amore rende sani perchè dilata i confini, è uno stato di coscienza che intuisce veramente qualcosa della comunità di ciò che è. Il cancro non testimonia di un amore vissuto, è amore pervertito:
L'amore supera tutti i confini e i limiti.
Nell'amore gli opposti si uniscono.
L'amore è unione con tutto, si estende su tutto e non si ferma davanti a niente.
L'amore non teme neppure la morte, perchè l'amore è vita.
Se questo amore non vive nella coscienza, corre il rischio di finire nella fisicità e di cercare qui di realizzare le proprie leggi sotto altra forma.
Anche la cellulina cancerogena supera tutti i confini e tutti i limiti. Elimina l'individualità dell'organo.
Anche sta cellulina si espande su tutto e non si ferma davanti a niente.
Anche la cellulina cancerogena non teme la morte.
Il cancro è amore su un piano sbagliato. E' sintomo di un amore frainteso.
Ha rispetto soltanto del vero amore. Simbolo del vero amore è il cuore: e il cuore è l'unico organo che non può essere aggredito dal cancro!

liberamente tratto e adattato da "Malattia e destino" di Dethelefsen e Dahlke

venerdì, gennaio 19, 2007

contributors

notizie non autorizzate dei contributors di questo blog collettivo

eloisa è in pieno trasloco e nel pieno dei cambiamenti logistici conseguenti
michele è concentrato nella realizzazione di un suo progetto
giovi abita in un camper, per adesso in germania e ancora non ha capito, quando si ritrova in un internet caffè, come si fa a scrivere un post ... e secondo me si è dimenticata anche la password (la mia cara amica iperpoetessa).
quindi credo che per il momento sto collettivo non c'è, del resto il termine fa pensare a quando si poteva essere comunisti, democristiani, ciellini, femministi, atei, laici, cattolici, arancioni ... etc etc. senza continuamente difendersi da chissà quali inesistenti colpe! Un tempo passato, improvvisamente, quasi cancellato, un tempo "intimidito".
Anacronismo ... dovuto a schegge impazzite, schegge o cellule ... è lo stesso! E mi ritrovo sullo stretto crinale che divide la "guarigione" e la "malattia" senza averne un motivo consapevole.
Personalmente credo che bisogna riprendere la sana abitudine di "fare le cose insieme" ... io non so più come si fa, io mi ritrovo improvvisamente a corto di memoria, un'alzaimer acquisita senza ragione alcuna, una grammatica persa ... come si fa nel lavoro, come si fa in famiglia, come si fa con un uomo, un'amica, una figlia? Addirittura in alcuni momenti bui, mi ritrovo a pensare di fare causa legale al mio datore (donatore) di lavoro, a mia madre, ai miei fratelli, al padre di mia figlia e a mia figlia stessa ... ma dico io ... e che vuol dire? E' per caso questa "l'età matura"? ... ma col piffero che ci credo!
evvabbene ... moti e maremoti interni.

giovedì, gennaio 18, 2007

dal racconto "Brava Gente" di Cechov

"... a me pare che se tutti voi, uomini di pensiero, vi consacraste alla soluzione dei grandi problemi, allora tutte queste tue questioncelle, intorno alle quali ti vai dibattendo, si risolverebbero di per se stesse, collateralmente. Se fai un ascensione in pallone per avere la vista di una città, anche senza volerlo, così di per sè, avrai la vista dei campi, e dei villaggi, e dei fiumi ... quando si fabbrica la stearina, come prodotto collaterale, si ottiene la glicerina. A me pare che il pensiero contemporaneo si sia arrestato in un punto fisso, e da questo punto non si sappia più spicciare. Esso è viziato da prevenzioni radicali, è flaccido, è timido, ha paura d'affrontare uno spazioso, gigantesco volo, come io e te avremmo paura di scalare un'alta montagna; esso, insomma, è conservatore ..."

mercoledì, gennaio 17, 2007

stamane in stile pauperistico


... mentre ero lì davanti allo specchio con un dischetto d'ovatta imbevuto di acqua di rosa e ascoltavo la radiolina a pile, mi è venuto in mente Totò che in un film fine anni '50 diceva: "prima abbiamo perso la guerra e ora abbiamo perso la pace!"

sabato, gennaio 13, 2007

Contact Improvisation 3

giocare con il contatto...
Contact Improvisation 2
Contact Improvisation 3

venerdì, gennaio 12, 2007

gli otto venti

"L'uomo saggio non si lascia sviare dagli otto venti: prosperità, declino, onore, disonore, lode, biasimo, sofferenza e piacere.
Non si esalterà nella prosperità né si lamenterà nel declino. Il cielo sicuramente proteggerà chi non si spezza davanti agli otto venti".

giovedì, gennaio 11, 2007

si può essere credenti e atei nello stesso tempo

Dio ha creato un'opera imperfetta e lo sa benissimo, tanto è vero che manda in giro gli atei, suoi agenti segreti, a spargere la voce che lui non esiste.

Stendhal