venerdì, agosto 29, 2008

Capitàn Grattakèk Grekale



Egregio,
ti scrivo perché conosci bene quale sarà la mia destinazione e dove in questo momento mi trovo.
E sai bene anche quanto abbia tentato di agguantare con ancor più forza, ma senza alare, qualcosa che potesse farmi cambiare totalmente rotta. Ho anche allascato a più non posso con tutti gli alabbassi a me disponibili, per liberarmi in maniera risoluta di ormai inutili zavorre. Inoltre ho tonneggiato per farmi largo nella tempesta di parole che sviavano da quello che mi accadeva realmente e intugliato tutto ciò che poteva essere più capace di darmi movimento. E ora son qui, rassegnato sulla battagliola ad aspettare il fatidico momento. Uno dei motti della nave è “Non chi comincia ma quel che persevera”, e questo mi issa a pensare che ricominciare nuovamente non è neanche una cosa così elogiabile. Ho davanti a me ormai da tempo immemorabile tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero. E vele di taglio: i fiocchi, a prora, fra il bompresso e il trinchetto, gli stralli, fra trinchetto e maestra e fra maestra e mezzana, e la randa, dotata di boma e picco, sulla mezzana. Tra tutto questo la mia alienazione vaga in cerca di patria. E passeggio scrutando il nero mar sui tre ponti principali, continui da prora a poppa. Da quello di coperta a quello di batteria. Poi passo al corridoio e ai copertini sino ad arrivare al castello a prora, in attesa che qualcosa succeda per porre fine al vacuo movimento di pensieri assetati di verità. Il secondo motto della nave, utilizzato a fine stagione, è “Saldi nella furia dei venti e degli eventi” che è lì segnato come a voler rafforzare quei sentimenti in esaurimento di volontà. Non posso pensare che io mi trovi qui per controllare e scongiurare la mia grande guerra! Ed è come se in me affiorasse nella coscienza il pensiero di aver raggiunto finalmente il luogo dell'agognato epilogo. Avverto il vento di una studiata collisione che porterà grande rianimazione per gli apparenti in terra ferma. Sarà l’unica via d’uscita per la mia uscita?

Per questo ti scrivo, per dirti che so, adesso. Adesso conosco il vero motivo della mia presenza qui e ti ringrazio per avermi tenuto all’oscuro la nuotata a me destinata. Mi è più facile ora accettare la sorte da me scelta, senza più pensare ai giochi mancati con il mio amore, ormai lontano e che più non so di amare. Qui i gabbiani volano ormai con i corvi, come le illusioni di un’intera vita persa in un linguaggio parallelo.
Rimango sul cassero di poppa, in attesa di tue ormai poco credibili buone nuove, guardando senza scrutare, tra i fiocchi e il bompresso, il trinchetto e la randa, la mezzana e…

martedì, agosto 26, 2008

Nicola Glielmi e il suo libro "La peste istituzionale"

Pubblico, dopo una breve ma per me incoraggiante corrispondenza con il Dott. Nicola Glielmi, la prefazione di un suo testo di ormai parecchi anni fa che è stato ripubblicato su www.ilmiolibro.it:

NICOLA GLIELMI
LA PESTE ISTITUZIONALE
SEX-GATE E CARATTERI MAFIOSI:


PREFAZIONE
Nello scorrere veloce degli accadimenti tre fatti,
coincidenti e tra loro strettamente legati, mi
inducono a pubblicare, con “www. ilmiolibro.it”, un
lavoro già edito, “La peste istituzionale”, (1)
mandato all’epoca, in omaggio, al Presidente Bill
Clinton. Oggi mi pare di un’attualità sorprendente.
Per sua gentile concessione, i disegni sono di Ranieri
Wanderlingh che ringrazio. Essi sono stati disposti
secondo la mia personale interpretazione idonea ad
illustrare il testo.
Queste le tre notizie di cronaca:
A- la satira di Sabina Guzzanti sull’on. Mara
Carfagna, ministro della Repubblica Italiana e quella
sul papa Ratzinger;
B - la sorte di Eluana Englaro;
C- la discarica intitolata a George W. Bush.
Cominciamo dall’ultima notizia.

DISCARICA INTITOLATA A BUSH
RAPPRESENTA IL SUO LAVORO
In una minuscola e breve notizia apparsa su “la
Repubblica” di mercoledì 19 luglio 2008, insieme
all’esposizione degli altri due fatti, e mentre a
Tokyo si decretava la fine della terra chiedendo una
maggiore produzione di petrolio, senza nulla
proporre per le energie pulite, e senza nulla fare per
evitare l’annunciato disastro per il cambiamento del
clima e delle condizioni atmosferiche da parte di più
di duemila scienziati, si legge:
“San Francisco – Se le 12mila firme raccolte dal
Presidential Memorial Committee saranno
riconosciute valide, in novembre gli abitanti di San
Francisco voteranno, oltre che per la Casa Bianca,
per decidere se intitolare a Bush una discarica. “E’
un luogo che lo rappresenta “, dicono i promotori:
“Ci vorranno anni per rimediare ai danni che ha
fatto, proprio come per le discariche”
La notizia per la presa di coscienza del disastro
provocato da Bush con la guerra in Iraq, non merita
alcun commento e viene data come notiziola in
decima o quindicesima pagina, forse, perché
bisognerebbe ricordare che Bush vinse le elezioni
contro Al Gore, perché i moralisti protestanti,
anglicani e non, furono turbati dallo scandalo
Lewinsky. O bisognerebbe ricordare che alle
seconde elezioni Bush vinse contro il democratico
John Kerry perché fu ricevuto in Vaticano e
benedetto da papa Karol Wojtyla. Per le seconde
elezioni agli anglicani si aggiunsero in massa le
“fondamentaliste” armate cattoliche con tutti i suoi
soldati e legionari di Cristo. Papa Wojtyla per
scongiurare la guerra in Iraq spedì in America un
cardinale. Avrebbe potuto semplicemente, se voleva
la pace e non la guerra, minacciare la scomunica a
Bush. Quella scomunica attuata per chi fa l’amore e
non la guerra, come a monsignor Milingo che aveva
la colpa di aver sposato Maria Sung. Finché
praticava un celibato di facciata andavano bene tutte
le sciocchezze truffaldine degli esorcismi.
Passiamo alla seconda notizia.

SABINA GUZZANTI

L’artista Sabina Guzzanti ha fatto della satira sul
ministro delle Pari opportunità on. Mara Carfagna.
Non ho nulla da dire e non mi interessa quel che
faccia l’on. Mara Carfagna. Ma la Guzzanti mi è
piaciuta moltissimo per le sue elevate capacità
artistiche di tradurre in linguaggio popolare, e per
tutti comprensibile, una critica politica nella città di
Plauto, che sollazzava gli spectatores non solo con
un linguaggio scurrile, ma facendo esibire sul
palcoscenico gli attori guarniti di un grosso phallos,
come si può ammirare nelle pitture pompeiane.
Ben più vera la satira su Ratzinger che condanna
all’inferno, tra diavoli omosessuali, ed al quale fa
divieto assoluto di tenere lezioni magistrali, per
l’inaugurazione dell’anno accademico, in una
Università Italiana, ove si fa Scienza: nessuno vuol
togliere la parola a papa Ratzinger, ma le sue lezioni
le tenga in una facoltà di Teologia, dove si parla di
Dio e non di Scienza. E’ una vergogna che nessuno
abbia preso la difesa di Sabina Guzzanti, tranne
Dario Fo, molto debolmente.
Ed ecco la terza notizia

ELUANA ENGLARO

Riporto da “la Repubblica” di venerdì 1 agosto,
l’articolo di Miriam Mafai, perché riassume bene la
vicenda, e perché tocca quei punti che sono oggetto
di studio in questo libro, in quanto la peste psichica
domina nelle istituzioni, nelle menti dei nostri
rappresentanti al Parlamento Nazionale e al Senato,
e nella mente di un’intera popolazione che questi
rappresentanti sceglie.

La fuga del Pd

Dunque la Camera ha votato. E ha deciso di
sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte
Costituzionale contro la decisione della Corte di
Cassazione che aveva finalmente consentito alla
richiesta del padre di Eluana Englaro di sospendere
l’alimentazione e l’idratazione forzata della figlia in
stato vegetativo permanente ormai da sedici anni.
La camera ha votato e il pg di Milano ha fatto
ricorso contro la sentenza, dunque, la povera Eluana
dovrà ancora restare attaccata a quel sondino,
invecchiare così nel buio profondo di una morte non
ancora ufficialmente certificata …. Quel sondino e
quelle macchine che possono tenerti immobilizzato,
per anni, in quello spazio di morte che non è più la
morte naturale di una volta, ma l’orrore di una zona
intermedia in cui è una macchina che ti pompa il
sangue, ti alimenta artificialmente per un tempo che
può durare per anni. Per Eluana sono passati già
sedici anni. L’orrore di questa condizione inumana
non conta nulla di fronte al voto dei nostri
parlamentari.

sabato, agosto 09, 2008

ma che ... bip ... sappiamo veramente?



un film a 11 puntate
per indicare dove mi aggiro in questo momento
sorridendo