martedì, dicembre 19, 2006

Come a Cassano

Agli amici baresi e a tutti quelli che si sentono "comeacassano"
sotto questo Natale ... auguri!

rabbia


La rabbia Cos'è successo nel mondo, dopo la guerra e il dopoguerra? La normalità. Già, la normalità. Nello stato di normalità non ci si guarda intorno: tutto, intorno si presenta come "normale", privo della eccitazione e dell'emozione degli anni di emergenza. L'uomo tende ad addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l'abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato, artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica.Ci sono stati degli avvenimenti che hanno segnato la fine del dopoguerra: mettiamo, per l'Italia, la morte di De Gasperi. La rabbia comincia lì, con quei grossi, grigi funerali. Lo statista antifascista e ricostruttore è "scomparso": l'Italia si adegua nel lutto della scomparsa, e si prepara, appunto, a ritrovare la normalità dei tempi di pace, di vera, immemore pace. Qualcuno, il poeta, invece, si rifiuta a questo adattamento.

Egli osserva con distacco - il distacco dello scontento, della rabbia - gli estremi atti del dopoguerra: il ritorno degli ultimi prigionieri, ricordate, in squallidi treni, il ritorno delle ceneri dei morti... E... il ministro Pella, che, tronfiamente, suggella la volontà dell'Italia a partecipare all'Europa Unita. È così che ricomincia nella pace, il meccanismo dei rapporti internazionali. I gabinetti si susseguono ai gabinetti, gli aereoporti sono un continuo andare e venire di ministri, di ambasciatori, di plenipotenziari, che scendono dalla scaletta dell'aereo, sorridono, dicono parole vuote, stupide, vane, bugiarde. Il nostro mondo, in pace, rigurgita di un bieco odio, l'anticomunismo.

Cos'è che rende scontento il poeta? Un'infinità di problemi che esistono e nessuno è capace di risolvere: e senza la cui risoluzione la pace, la pace vera, la pace del poeta, è irrealizzabile. Per esempio: il colonialismo. Questa anacronistica violenza di una nazione su un'altra nazione, col suo strascico di martiri, di morti. O: la fame, per milioni e milioni di sottoproletari. O: il razzismo. Il razzismo come cancro morale dell'uomo moderno, e che, appunto come il cancro, ha infinite forme. E' l'odio che nasce dal conformismo, dal culto della istruzione, dalla prepotenza della maggioranza. E' l'odio per tutto ciò che e' diverso, per tutto ciò che non rientra nella norma, e che quindi turba l'ordine borghese. Guai a chi è diverso! questo il grido, la formula, lo slogan del mondo moderno. Quindi odio contro i negri, i gialli, gli uomini di colore: odio contro gli ebrei, odio contro i figli ribelli, odio contro i poeti.

Il mondo sembra, per qualche settimana, quello di qualche anno avanti. Cannoni che sparano, macerie, cadaveri per le strade, file di profughi stracciati, i paesaggi incrostati di neve.Morti sventrati sotto il solleone del deserto. La crisi si risolve, ancora una volta, nel mondo: i nuovi morti sono pianti e onorati, e ricomincia, sempre più integrale e profonda, l'illusione della pace e della normalità'. Ma, insieme alla vecchia Europa che si riassesta nei suoi solenni cardini, nasce l'Europa moderna: il neocapitalismo; il Mec, gli Stati Uniti d'Europa, gli industriali illuminati e "fraterni", i problemi delle relazioni umane, del tempo libero, dell'alienazione. La cultura occupa terreni nuovi: una nuova ventata di energia creatrice nelle lettere, nel cinema, nella pittura. Un enorme servizio ai grandi detentori del capitale.Il poeta servile si annulla, vanificando i problemi e riducendo tutto a forma. Il mondo potente del capitale ha, come spavalda bandiera, un quadro astratto.

Così, mentre da una parte la cultura ad alto livello si fa più raffinata e per pochi, questi "pochi" divengono, fittiziamente, tanti: diventano "massa". E' il trionfo del "digest" e del "rotocalco" e, soprattutto della televisione. Il mondo travisato da questi mezzi di diffusione, di cultura, di propaganda, si fa sempre più irreale: la produzione in serie, anche delle idee, lo rende mostruoso. Il mondo del rotocalco, del lancio su base mondiale anche dei prodotti umani, è un mondo che uccide.

Sembra non esservi soluzione da questa impasse, in cui si agita il mondo della pace e del benessere. Forse solo una svolta imprevista, inimmaginabile... una soluzione che nessun profeta può intuire... una di quelle sorprese che ha la vita quando vuole continuare... forse...

domenica, dicembre 17, 2006

farabuttismo dialettico inconscio

dopo aver ascoltato Casini a che tempo che fa sui Pacs ...

"Perché Farabuttismo Dialettico Adolescenziale Inconscio? Mi sembra un'ingiuria…
Il F.D.A.I. è la malattia più vecchia dell'uomo ed ha prodotto sempre disaccordo, inimicizia, persecuzione, guerra e sterminio. Le voci "farabutto" e "farabuttismo" non trovano spazio nella Treccani e qualche dizionario riporta il termine "farabutto" per indicare un uomo abietto e disonesto. Deriva dallo spagnolo "faraute", messaggero, intrigante (secolo XVII) e vuol dire mascalzone, uomo disonesto. Ma probabilmente il termine è di origine araba. Il termine "farabuttismo" è grossolano e volgare, ma efficace come la segnaletica del teschio con i femori incrociati sui pali della corrente elettrica.
Che cosa è, dunque, il F.D.A.I.?
E' una malattia del carattere. E' una forma di disonestà caratteriale di cui il soggetto non ha coscienza. Possiamo indicarla indifferentemente come Farabuttismo Dialettico Adolescenziale Inconscio (F.D.A.I.) oppure come Dialettica Adolescenziale Inconscia (D.A.I.).
Perché Dialettica Adolescenziale Inconscia e non disonestà mentale ?
Perché non si tratta di disonestà cosciente. Ma di un'ideazione e di un comportamento inconsci, le cui radici vanno ricercate nell'adolescenza. L'ideazione e il comportamento fraudolenti di un ragazzo finiscono per costruire la disonestà mentale dell'adulto, ma questa ne è l'effetto. La causa è inconscia perché è rimossa, mentre l'effetto, la disonestà mentale, è cosciente. Come una persona ha coscienza dell'agorafobia, o di una patofobia, mentre ne ignora le cause che sono rimosse; così ha coscienza della disonestà mentale ma ne ignora la causa, che è rimossa. Di una persona, spesso si dice che pensa e si comporta come un ragazzo. Che cosa gli ha impedito una piena maturazione psicologica? La Dialettica Adolescenziale Inconscia è la conseguenza della birbonata propria dell'adolescente. Il comportamento menzognero dell'età puberale, darà spazio alla retorica e al sofisma che appassionarono gli antichi maestri Corace e Tisia, i sofisti greci Protagora, Gorgia, Zenone "capace di sostenere due tesi opposte – di criticare tutto" (Plutarco). Se per retorica si intende il complesso delle regole concernenti l'arte della parola e del discorso scritto e parlato, e/o, spregiativamente, l'uso di forme enfatiche e artificiose, prive di contenuti significativi: per Dialettica Adolescenziale Inconscia, si deve intendere lo studio delle radici dalle quali prendono origine il sofisma e la retorica nel loro aspetto più spregiativo.
Il F.D.A.I. è un vizio?
Il vizio è la lussuria intesa come godimento disordinato del piacere sessuale. Il F.D.A.I. è una sindrome psicopatologica ed è la madre della lussuria. Come la disonestà mentale è l'effetto cosciente del Farabuttismo Dialettico Adolescenziale che è inconscio, così la lussuria è anch'essa l'effetto cosciente del F.D.A.I. La lussuria è il risultato della repressione sessuale . Il F.D.A.I., a differenza delle altre patologie riferibili alla fase fallica, produce effetti sociali, etici, politici, economici, tali da far soffrire milioni di persone. Si ricordano le persecuzioni degli omosessuali, degli ebrei, degli zingari, dei neri e le guerre. Tali eventi, quindi, meritano un'interpretazione non soltanto ideologica, religiosa, politica, economica, commerciale, antropologica e storica, ma anche psicoanalitica.
Il F.D.A.I. è molto diffuso, tanto da rientrare nella normalità, la quale, però, non rappresenta la sanità perché, nessuno sa cosa sia la salute, che andrebbe anch'essa studiata. Si definisce una persona "normale" per l'assenza di sintomi patologici, rispetto alla maggioranza delle persone, ma in realtà non si conoscono i parametri della salute. Questa condizione ha fatto ascrivere difetti e vizi, riscontrabili nel corpo umano, nelle categorie logiche, etiche ed estetiche, in scienze come la Retorica, l'Etica, l'Estetica, la Politica, la Teologia, ecc.
...
Perché dialettico?
Con il presente studio si intende analizzare, con un punto di vista medico, le cause di comportamenti egoistici e appestati che solitamente vengono inquadrati nell'etica e qualche volta finanche nel galateo. La tendenza naturale dell'uomo, per la sua sopravvivenza, è il desiderio della conoscenza, sotteso dalla curiosità, che deviata, può trasformarsi nel fanatismo, nella menzogna, nella tendenza a "scandalizzarsi", nella retorica intesa come pura tecnica di persuasione, o come spregiudicata abilità argomentativa con uso truffaldino di paralogismi, e come conformismo opportunistico dell'uditorio. Il F.D.A.I. è interpretato, spesso, con ammirazione per la sua capacità dialettica e abilità persuasiva. La retorica malata e appestata, ed in particolare il F.D.A.I. trova le sue radici nello sviluppo libidico delle fasi uretrale e fallica. La pubertà segna il passaggio dal pensiero magico infantile a quello logico con la formazione dei primi nessi logici per giungere all'età della ragione. Le esperienze nell'età adulta arricchiscono il modello intellettivo e conoscitivo che si è formato durante la pubertà. La masturbazione, che è l'evento più significativo e importante della fase fallico-uretrale, non per semplice coincidenza, comincia ad essere praticata in questo stesso periodo. Essa influenza la formazione del pensiero, cioè il modello logico che può diventare arte nella ricerca della verità, o spregiudicato uso di forme enfatiche e artificiose, prive di contenuti significativi. La masturbazione in età puberale, qualora non sia condannata e caricata di significati aberranti, azzera i conflitti delle fasi precedenti, - orale e anale se non hanno prodotto vistosi nuclei psicotici -, e prepara la fase genitale e la sua maturazione.
Quale dunque la psicopatologia che sottende questi comportamenti?
Se qualcosa di grave fosse accaduta nei primi quindici, venti mesi di vita di una persona, durante l'organizzazione delle prime due fasi, quella orale e quella anale, ci si troverebbe davanti a soggetti psicotici e psiconevrotici che non potrebbero giungere ad esercitare la professione di geologo, ingegnere, avvocato, letterato, medico, giornalista, magistrato, psicologo, assistente sociale, panettiere, operaio. Evidentemente qualcosa di grave è accaduto durante lo sviluppo libidico della fase fallico-uretrale, la cui organizzazione comincia nel primo anno di vita e continua fino a 18-20 anni. Più precisamente qualcosa di molto grave è accaduta durante la pubertà. Se così non fosse non potremmo capire perché alcuni professionisti più o meno insigni, i quali dovrebbero essere innanzitutto dei gentiluomini (e non dei farabutti), si prestano a manovre di ogni genere dimostrando un'enorme spaccatura tra l'attività di pensiero svolta nella professione e tra le emozioni tradotte in utilitarismo, affarismo fino al servaggio. Se così non fosse non potremmo azzardare neppure l'ipotesi delle ragioni personali per un crac finanziario di imperi economici, o l'ipotesi per disgustosi comportamenti sessuali nei riguardi di una donna da parte di noti professionisti, medici, magistrati, avvocati… La storia è piena di personaggi accorti e intelligenti, ma disonesti nel comportamento con una spaccatura tra il pensiero e tra l'emozione. Tali comportamenti e spaccature spesso sono interpretati come inspiegabili sregolatezze del genio determinate dal destino. Credo che sia opportuno chiedersi le ragioni che fanno da comune denominatore a tutte le sregolatezze che si possono riscontrare nella vita di un personaggio illustre come in quella di uno sconosciuto.
Perché dunque?
Una primissima forma di attività autoerotica della fase fallico-uretrale si riscontra fin dal primo anno di vita e consiste in una eccitazione per strofinio: nel bambino con l'uso delle mani, nella bambina mediante la compressione delle cosce. Questa prima forma di autoerotismo, si interrompe presto per riprendere verso il quarto anno di vita, per l'interesse che si risveglia nel bimbo per le sue parti genitali. L'azione repressiva degli adulti, - che rispondono alle imbarazzanti domande del bimbo intorno alla funzione dei genitali con favole, col silenzio, o con ceffoni - , può dare luogo a concezioni ed a timori, che potranno influenzare gravemente la sua futura vita psichica. Questa seconda forma di autoerotismo scompare, durante la fase di latenza, verso il sesto e settimo anno di età, per riprendere all'epoca della pubertà (Cesare Musatti; Ernest Jones). La sindrome che si intende esaminare deve necessariamente iscriversi all'epoca della pubertà perché, oltre a determinare le modalità dell'attività sessuale dell'adulto, incide sulla formazione del pensiero, ne ostacola lo sviluppo razionale, si pone come un impedimento al raggiungimento del senso di giustizia facendo regredire il soggetto alla fase orale (Glielmi N. - Caratteri Passioni Mafia, cap. sentimento di giustizia e vendetta) e impedisce in modo definitivo il traguardo della saggezza, a cui tutti gli uomini, con l'età, dovrebbero giungere.
Perché?
Se la masturbazione è percepita, per influsso dell'ambiente familiare e scolastico, come grave atto che rovina la salute, o come grave peccato da scontare nell'aldilà, e non piuttosto come bisogno fisiologico e come conoscenza di se stesso, il soggetto escogiterà un ingarbugliato e complicato sistema di valori e di giudizi, per non sentire la colpa di "rovinarsi la salute", di "diventare cieco", o di "peccare". Egli inventerà mille bugie che dirà a se stesso per non sentirsi in colpa e per non rovinarsi la salute. Il più delle volte il ragazzo, e/o ragazza, si masturba ripromettendosi che quella sarà l'ultima volta. Ma spesso il ragazzo, o la ragazza all'imperioso nuovo bisogno, - che non è affatto diabolico, essendo dovuto al fisiologico aumento di testosterone e di progesterone nel loro sangue -, non potrà fare fronte e svilupperà soltanto un grande senso di colpa. Potrà convincersi che manterrà intatta la sua purezza se durante una doccia igienica, si fascerà le mani con un panno per non "toccarsi", data la grande minaccia: "Dio ti vede!". Potrà strofinarsi contro il materasso senza "toccarsi", frapporre un panno tra il suo organo genitale e le mani, strofinare le cosce e stringerle. Si instaura una lotta giornaliera con "il demonio", che ricorda tanto le tentazioni di S. Antonio. Qui si gettano le basi dell'ipocrisia, tanto condannata, perché istintivamente ed inconsciamente, si percepisce che è legata alla masturbazione. L'ipocrisia accompagnerà per tutta la vita il soggetto, che la veste come un abito e non ne conoscerà mai le cause che ha rimosso. Spesso il ragazzo, o ragazza, si masturba, ma si tratterrà e si fermerà prima del raggiunto piacere, o prima dell'orgasmo. Da adulto praticherà il coitus interruptus che sarà elevato a pratica anticoncezionale, mentre è soltanto la conseguenza di una pratica masturbatoria. Non porterà mai a compimento un progetto dei tanti che intraprende. Altri potrà imparare a provare un piacere sessuale non fermandosi prima dell'eiaculazione, ma apprendendo a controllarla contraendo i muscoli uretrali e periuretrali. Il soggetto sperimenta la scarica fisica e il piacere che implodono e rimangono dentro. Il liquido seminale rimane dentro, viene riversato in vescica. Si configurano l'eiaculazione retrograda nella masturbazione e l'amplexus reservatus nell'amplesso amoroso, con l'eiaculato che finisce in vescica. La colpa è rimossa ed il conflitto è risolto con la formula "mi tocco - ma uso un panno e perciò non mi tocco; mi masturbo - ma non eiaculo e perciò non pecco; sono tentato dal peccato - ma sono virtuoso perché controllo l'eiaculazione e perciò non pecco". Questa è la formula del Farabuttismo Dialettico Adolescenziale Inconscio e pare che sia approvata dalla Teologia che considera criminoso lo spreco del seme, come racchiuderlo in un preservativo per gettarlo in terra. Su questi modelli si forma la morale, la letteratura, la politica, l'economia, la scienza, ed ogni attività umana. Domina tutta la cultura e la vita, dal momento che tutti passano attraverso la maturazione sessuale con la concomitante masturbazione, fortemente condizionata e repressa dall'etica con conseguenti disturbi dell'erezione, dell'eiaculazione, della potenza orgastica. Spesso le idee politiche e religiose di una persona fanno da copertura al F.D.A.I., che in realtà allontana dall'obbiettivo della progettazione, come intesa da Giordano Bruno, di produrre progresso e beneficio per l'umanità. Si può, così, inventare un ordigno di distruzione che, però, serve per salvare la vita di molti. Si ignora d'essere vittima della logica "mi masturbo - ma non faccio peccato perché non eiaculo". E' incredibile ma questa semplice formula sembra dominare la mente di chi costruisce o di chi vuole che si costruiscano le centrali nucleari senza avere coscienza che la loro progettazione è sottesa da una patologia della masturbazione.
...
Ciascuno può scegliere ed è responsabile della sua scelta.Una volta innescata la dialettica "mi masturbo - ma non faccio peccato perché non eiaculo", che opera come un tarlo nella mente delle persone, si può giungere all'estrema e più grave giustificazione dei comportamenti umani invocando la tesi del libero arbitrio: una persona è responsabile di usare, o non usare il mezzo di distruzione. La Scienza finisce, così, col distruggere il genere umano e la vita sulla terra perché il libero arbitrio diventa l'alibi della distruzione. Il libero arbitrio non è il dono di un Dio ma soltanto la conseguenza secca, precisa, direi meccanica della legge "causa ed effetto" della masturbazione intesa come atto fisiologico, come atto di auto conoscenza, oppure, al contrario, come atto malato, non naturale e diabolico. Perché l'uomo trovandosi a scegliere tra Dio e il Demonio deve scegliere l'uno o l'altro? Quali le ragioni della sua scelta? Perché non deve preferire il Bene al Male? Il Bene e il Male sono scritti nelle personali corazze caratteriali e muscolari di ciascuno, secondo i personali vissuti. Ecco dunque come la Scienza può diventare Etica e come l'Etica può identificarsi con la Scienza. Ecco come la Scienza può controllare la Scienza, controllando le corazze caratteriali e muscolari dello scienziato.
Le tesi da lei esposte nascono da casi clinici?
Francesco in una seduta dice: Se cerco di ricostruire il perché di questa riuscita pratica masturbatoria, penso che l'educazione familiare mi ha trasferito una forma di pudore sessuofobico che io, da subito, ho vissuto come conflitto ed a questo si è aggiunto l'essere stato un ottuso frequentatore della chiesa, ove ero la carogna dell'oratorio. Per il pudore sessuofobico lo sperma diventa lo "sfaccimma" per indicare la cosa più sporca del mondo ed io stesso ero diventato uno "sfaccimma", cioè la carogna dell'oratorio. Il sorriso sulle labbra, sorridere sempre, mentre nel mio cuore albergava l'odio più cupo e l'indifferenza più certa verso i problemi degli altri. Perché masturbarsi a quel modo, era come non masturbarsi, il non eiaculare era come non averlo fatto. Io ‘mi masturbo e non eiaculo ', era come restare al di qua della frontiera. ‘Lo faccio, ma non l' ho fatto perché il trattenimento dell'eiaculazione era la negazione di ciò che avevo fatto '. Era un'implosione. Quella emozione ti resta dentro, ti trattiene, ti vincola ad una forma di doppia morale, ad una certa cocciutaggine, o fanatismo: vedo ma non ho visto, sento ma non ho sentito, lo voglio ma non posso. Ti vincola al distinguo dialettico, all'ipocrisia.Sfaccimma significa farabutto e, in forma non spregiativa, furbo. Armida riferiva che fu iniziata alla masturbazione dal suo ragazzo, col quale faceva tutte le "porcherie" ma rimaneva "al di qua", rimanendo fisicamente vergine e mentalmente pura con la dialettica "lo ho fatto- ma non lo ho fatto". Una volta maritata poteva ripetere "le porcherie" in un incontro casuale e con chiunque, convinta di non tradire il marito perché non si era concessa con la vagina. Gustavo riferiva che con la sua amante faceva tutte "le cose possibili" e si sentiva molto gratificato, mentre con la moglie si limitava solo all'introdutio in vagina, affinché la stessa rimanesse "pulita" e non diventasse "sporca". Il "piacere" , anch'esso condannato, lo sperimentava con l'amante. In realtà teneva la moglie all'oscuro del piacere sessuale per paura di essere tradito. Antonio considerava la masturbazione "roba da ragazzini". Frequentava regolarmente le prostitute e prima dell'amplesso si faceva masturbare. Non si sentiva in colpa verso la moglie perché con la prostituta, facendosi masturbare, faceva quelle "robe da ragazzino". La pratica della masturbazione così chiaramente riferita da Francesco e da Armida, danno origine alla "disonestà dialettica adolescenziale inconscia" La maturazione delle gonadi, vissuta come peccato e come rovina, distorce lo sviluppo psicologico degli uomini e delle donne. Francesco potrebbe tranquillamente sottoscrivere il giudizio: "chi uccide un ebreo per motivo di fede religiosa è innocente. Chi lo uccide per motivo politico o di razza è un criminale", perché per lui la manipolazione dei genitali bloccata per tempo prima dell'eiaculazione non è peccaminosa, mentre lo è se ad essa segue l'eiaculazione. Domenico era stato in trattamento psicoterapeutico per tre anni per depressione del tono dell'umore ed era diventato un esperto del linguaggio psicoanalitico. Tra i comportamenti non dichiarati al suo analista quello di confondere fino all'ossessione le tovaglie del bidet con le asciugamani per il volto. Aveva sposato una donna completamente asessuata. Ad un'accurata indagine sulla masturbazione dichiarò che da ragazzo si era sempre masturbato frapponendo un panno tra la sua mano e l'organo genitale. Così frapponeva la cultura psicoanalitica tra se e la guarigione e la casta e spirituale moglie tra se e l'impulso sessuale. Fabio si era esercitato in pratiche amatorie orientali e un amplesso aveva la durata di molte ore, ma era completamente anaffettivo verso la figlia che nella stanza affianco poteva piangere per tutta la notte. Giorgio si era esercitato a prolungare l'amplesso per ore per mostrare alla partner le sue alte capacità amatorie. Faceva l'amore per soddisfare il suo Ego e non per soddisfare un bisogno fisiologico. Venne da me per cefalea persistente ed ipertensione arteriosa. Saverio aveva praticato la masturbazione con eiaculazione retrograda. Nel rapporto sessuale con la moglie aveva capacità di prolungarlo per ore. Ma era anaffettivo ed era rimasto un ragazzo in tutti i suoi comportamenti. Egoista e irresponsabile verso la famiglia, tutto per lui era un gioco. Aveva, per la sua leggerezza, finito col perdere l'azienda paterna rovinandosi economicamente. La moglie che lo aveva accompagnato in terapia non lo aveva descritto come un disonesto, ma piuttosto come un farabutto quindicenne, irresponsabile. Grazia riferisce di Ovidio definendolo "buzzurro", anaffettivo, superficiale, inconcludente. A letto dava dimostrazione della sua potenza amatoria per ore, senza raggiungere l'orgasmo. Reich lo avrebbe definito impotente orgastico. Gino dichiara che un prete in confessionale, gli disse: "Tu ti tocchi! Mi devi dire che tu ti tocchi, perché hai quattordici anni!". Egli davanti a questa domanda assertiva che escludeva ogni altra risposta, confessò di toccarsi ma non eiaculava e a sua volta chiese: " E adesso non mi dirà che diventerò cieco?". Giorgia ha riferito che in confessione un prete le chiese se si masturbava. Alla sua risposta affermativa, lui chiedeva: "lo fai al buio o con la luce accesa ?" – "perché c'è differenza ?" – "Si perché se lo fai al buio non è peccato". Un medico che da ragazzo aveva praticato la masturbazione con eiaculazione retrograda, nel momento decisivo di una psicoterapia verbale "si tira indietro", o agisce tanto scorrettamente da costringere la paziente ad abbandonare l'analisi. Si turba e si traumatizza, se ospiti una lesbica, perché pensa che ci vai a letto. Il turbamento nasce dalla rottura di un personale concetto della sessualità, perché se "sei eterosessuale come fai ad ospitare una lesbica?". A parte la personale "pulsione omosessuale", la formulazione del pensiero è quella dialettica del farabuttismo. Un altro medico che da ragazzo si era esercitato con l'eiaculazione retrograda aveva addobbato il suo studio con vari simboli religiosi ed altarini. Col pretesto della libertà di pensiero aveva mescolato la vegetoterapia con pratiche mistiche. Prima di iniziare un seduta di terapia, pregava, in presenza del malato, etichettando la sua ossessione come meditazione trascendentale i cui benefici effetti sarebbero ricaduti sul paziente. Per la confusione degli indirizzi terapeutici, e per stranissimi ragionamenti del tutto incomprensibili, inviava le sue pazienti al fratello per cura penis, finché una di esse, abbandonata dal drudo per una nuova paziente, si gettò con la macchina nelle acque del porto. Anche Lia e Rachele, non potendo avere figli, dettero a Giacobbe le loro schiave perché fossero da lui ingravidate al loro posto. Una cosa è conoscere il pensiero di Freud, di Jung, di Reich, altra cosa è, in nome di un sincretismo becero, adottare contemporaneamente le tecniche terapeutiche derivate dalle citate scuole, mescolandole con pratiche di scuole orientali. "

Dott. Glielmi

oggi cerco una qualsiasi forma di lobotomia
che mi dia la possibilità di riposare in tanta idiozia!

preannuncio di livore:

a Gesù tanti auguri attè potrebbero bastare
alla mamma una fettina di carne per recuperare

perchè continua a far miracoli ed è la sola?
anche se non chiesti ...
una noce di ansia in gola
lo zelo della vita ... è irritante, invadente
alle volte protesti
inconcludente

immobile nel mobbing è la strategia
viva viva la lobotomia

e che tutta la rima mi si porti via

giovedì, dicembre 14, 2006


non so dove vado, ma so con chi vado
non so dove sono, ma so che sono in me
non so che cosa sia il mondo, ma so che è mio
non so quanto valgo, ma so non fare paragoni
non so cosa sia l'amore, ma so che godo della tua presenza
non posso evitare colpi, ma so come sopportarli
non posso negare la violenza, ma posso negare la crudeltà
non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso
non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio
non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa

Alejandro Jodorowsky


all’Uomo con il Cuore
affettuoso appassionato e forte, che non ha paura della rabbia, né dell’amore, né dell’intimità.
All’amico che sa vedere oltre l’incantesimo, oltre le apparenze difensive artificiali arrivando al mio intimo essere.
All’Uomo che sa essermi accanto ed è paziente e tuttavia ha iniziativa, si mette a confronto e procede. Stabile e costante. E la sua stabilità deriva dal seguire il flusso vitale, dall’essere presente in quel preciso momento. Gioca e lavora e gli piacciono entrambi i modi di essere.
All’uomo che si sente a casa sua dovunque sia, nello spazio interiore e fuori nel mondo.
All’Uomo della Terra, istintivo. All’Uomo dello Spirito, elevato e creativo.
Al mio caro amico che ama la natura, gli animali, i fiori, i boschi, i prati, i fiumi e il mare.
Che ama i bambini e il bambino che è dentro di noi.
All’amico che apprezza l’andamento ciclico del tempo.
Che ama la bellezza, l’arte, la parola e la musica. Che canta, suona e danza ai ritmi della vita.
Al mio compagno spirituale, all’amico interiore, all’amante che mi accompagna nel mio viaggio e nella mia avventura esistenziale.
All’uomo con il Cuore tutto il mio amore.

mercoledì, dicembre 13, 2006

Peace is a hug away: Free Hugs in Jaffa, Israel

domenica, dicembre 10, 2006

videopost dedicato a te

Free Hugs Campaign. Inspiring Story! (music by sick puppies)

mercoledì, dicembre 06, 2006

"il tribuno elegante" ... ma chi?

Sono incazzata nera col popolo italiano… se si può chiamare così!
Post sull’articolo di Sergio Romano sul Corriere della Sera del 3 dicembre 2006
Un commento pieno di parentesi, con vera insopportazione verso il "nuovo giornalismo italiano".

E adesso ci tocca anche questo. Dopo mesi (precisamente 6) ad ascoltare salumieri e tassisti, e nei pub giovinotti sprovveduti e ingnoranti (per così dire che ignorano, per non offendere nessuno!… adesso è vietato commentare alcunchè che sia di destra anche se solo di destra, caspita siamo o no in democrazia!) che le tasse sono aumentate da quando è arrivato Prodi ( ma come è possibile se la finanziaria non è stata ancora approvata?)ecco finalmente la protesta popolare della destra. La piazza non è più dei sindacati, è anche dei, come ho ascoltato definire da un giornalista sinistrorso stamattina in radio, dei "moderati radicalizzati", (per intenderci, adesso i fascisti si chiamano così).
Ma veniamo all’articolo di Sergio Romano sul Corriere. Ha pienamente ragione quando dice che se tutto dipendesse dai contenuti, nel discorso di Berlusconi nella manifestazione della cdl "nulla di quanto detto è particolarmente nuovo e convincente". Io lo sottilinerei questo "non convincente" mentre il "particolamente nuovo" non ha ragion d’essere, bisogna parlare del vecchio, per capire cosa ci ha lasciato in eredità… o no? Cos’è sta ricerca del nuovo senza la metabolizzazione del vecchio, senza consapevolezza? Sto nuovo, se ha ragion d’essere, trattasi di una "bufala"! E come pretendere del nuovo da un affetto di "farabuttismo dialettico"?
Ma andiamo avanti … il giornalista in questione fa notare che il leader che promette sviluppo, non è riuscito (secondo me non era a conoscenza del senso e significato del tema, né tanto meno è mai stato interessato alla sua conoscenza) a impedire che il tasso di crescita del suo Paese, nei 5 anni di mandato, "fosse estremamente modesto" (io direi assolutamente irrilevante). "Il leader che ha fatto della libertà il tema dominante del suo discorso non è riuscito a riformare gli ordini professionali (ma perché era nelle sue volontà? Ma scherziamo? Ma mica è fesso? Mica si metteva contro le lobby professionali? E quale avvocato o giudice o medico o farmacista o tassita avrebbe mai potuto accettare, durante il suo mandato, di essere, così come è stato, il suo maggiordomo, qualora avesse mai pensato di mettere mano ai privilegi delle caste professionali?).
"L’uomo che dichiara ai giovani di avere a cuore la loro sorte, non ha fatto nulla per impedire che essi debbano pagare con il loro lavoro, per molti anni, le troppe pensioni di anzianità della società italiana (ecco … il giornalista dei nostri tempi … come se fosse colpa dell’aver pagato per una vita la propria pensione e l’esser diventati anziani a penalizzare i giovani … che blando talento a mistificare le questioni, che facile "troppofacile" maestria nel comunicare un doppio discorso, contraffacendone i contenuti con, alla fine, l’unico intento di dividere, di mettere in opposizione le generazioni; inoltre il recitare la parte "critica" dell’operato del leader in questione e nello stesso tempo, in maniera nascosta ai più, il regolarne il gioco … complimenti giornalista, sei il banale servo di un game da playstation, solo che questo gioco si svolge su questa terra terrena e marrone!).
Ma continua :"non tutto, naturalmente, può essere rimproverato a Berlusconi. (ah no?) La situazione economica europea era generalmente mediocre (ma dai! come ha sempre sostenuto il ragionier Tremonti! ma nessuno di questi signori si è mai domandato che forse era mediocre perché l’economia europea è appena nata, è neonata e non sa ancora parlare e certo ha bisogno di un certo tempo per delinearsi e per trovare la sua peculiare strada? Soprattutto in un quadro internazionale come l’attuale? E tra l'altro il nostro Paese è quello rimasto indietro rispetto alla cultura Europea. Ma in che razza di maniera si trattano le questioni? Con frasi d’effetto? E, in coscienza se ancora c’è possibilità d’averne una, si può credere che solo frasi ad effetto, solo discorsi che possiedono una perversa seduzione possano veramente risolvere le questioni che la ns società è chiamata a gestire? Ma per favore …!). Il Sergio Romano continua : "Molto di ciò che sta accadendo a Romano Prodi in questi mesi era già accaduto al governo Berlusconi (con l’unica differenza che Prodi ha appena iniziato ma "appenissimo"! Vuoi vedere che adesso i pochi mesi di governo della sinistra equivalgono a 5, se non di più, anni di governo oscurantista di destra? … ma vedi un po’ come sottilmente invade questa visione temporale… complimenti giornalista! Ancora complimenti schiavo della più subdola propaganda). Ed ecco la vera chicca: " Ma Berlusconi parla come se fosse un uomo nuovo. E’ questo l’aspetto più interessante del suo discorso di ieri. Un leader che non è riuscito a mantenere le promesse e che ha impiegato una parte del suo tempo a risolvere in Parlamento i suoi problemi personali, può entusiasmare più di metà del Paese. (Lo trova "interessante"! ciò che è sconcertante, ciò che dovrebbe solo allarmare, ciò che dovrebbe alzare il livello di guardia di una malattia incombente, per un popolo malato di demenza senile precoce; e dopo la critica al leader parla di "più della metà del paese" … ma quando mai? Ah già ... sono diventati più di metà del paese… adesso si parte con "i numeri" … certo … le consuetudini acquisite richiedono la fase dei "numeri"). E passa, come è d’uopo, alle critiche sulla sinistra, per par condicio, perché è vietato riflettere sulle cose se questa riflessione può agevolare la parte avversa al "leader". E certo. Va sempre equilibrata una riflessione cercando di trovare qualcosa da dire anche sull'altra parte. Tanto che anche la sinistra è intimidita dal prendere posizione differente. Intimidita nel magari differenziarsi, come sarebbe normale. Ed è più portata a fare autocritica che a farsi sprezzante verso queste forme "d’acquisita cultura" politica e verso questa falsa imparzialità di certo scialbo giornalismo, perché solo sprezzo può meritarsi una cultura contraria alla stessa evoluzione umana, così grossolanamente omologante. Cazzo: svegliatevi! Griderei come i testimoni di Geova!

...
Beh, sapete che vi dico, che se Prodi dice che il Paese è impazzito per me dice la verità, che se dice che da destra arrivano solo insulti e niente proposte, per me dice la verità e quindi vorrei tanto che tutta la coalizione di maggioranza si muovesse in ogni forma nella sua difesa e non che per "inspiegabile riverenza verso loschi personaggi" ne prendesse le distanze.
Se continua così ...
… … … non mi rimane che programmare un viaggio in India da percorrere in bicicletta, come ha fatto un tempo Romano Prodi.

lunedì, dicembre 04, 2006

i moderati radicalizzati


Un giornalista dell'area di sinistra ha commentato in radio la manifestazione della cdl, dicendo che la maggioranza al governo deve riflettere sul milione o quanti erano alla manifestazione; riflettere sui partecipanti che rappresentano una parte di moderati, per così dire "radicalizzati" ... adesso così si chiamano. Effetto della svolta di Fiuggi, una specie di inversione a U con effetto sulla terminologia. Una cosa è certa, escludendo così l'apologia, si esclude anche la multa per non indossare il casco!

domenica, dicembre 03, 2006

L'uomo del terzo millennio



Questa settimana c'è stato a Roma il I Convegno Internazionale dell'Uomo del III Millennio. Ogni mattina prima di iniziare le conferenze tutti facevano 10 minuti di concentrazione e meditazione... si sono alternati scienziati delle NeuroScienze con Spiritual Coachs, psicologi Transpersonali con esperti di medicine antiche... passato e futuro che andavano a braccetto senza chiusure e pregiudizi e io che mi sentivo veramente un Uomo del III Millennio... Una delle cose che mi ha più colpito è sapere che la nostra Psiche è costituita solo al 10% dalle nostre esperienze mentre il 90% è formata dalle esperienze di tutti coloro che sono venuti prima di noi, i nostri genitori, i nostri antenati, il nostro popolo, la nostra specie fino ad arrivare all'homo sapiens e ancor prima a quando eravamo rettili... tutto qst è ancora dentro di noi e condiziona la nostra vita... lo diceva Jung per la prima volta, lo affermano ormai quasi tutti gli psicologi... al punto che tra loro circola la battuta che quando Freud lavorava sulla Psiche Umana è come se pescasse seduto su una balena! E ho conosciuto un grande scienziato di nome Grof che ha iniziato a esplorare negli anni 70 quel 90% di Psiche nascosta usando gli acidi LSD... che alla fine si è dovuto inventare un training basato sulla respirazione forzata con la musica sparata nelle orecchie x avere gli stessi effetti dell'LSD e continuare a viaggiare in quel 90% senza essere arrestato... e alla fine,tra tante altre cose, ha scoperto che una parte di quel 90% è comune a tutti gli esseri umani e si chiama Inconscio Collettivo... e che se tutti noi ci concentrassimo su qst Inconscio e lo muovessimo insieme, avremmo a disposizione una Energia pazzesca... sembra fantascienza e invece non lo è... i dati scientifici ci sono... le neuroscienze sono una scienza underground per ora... ma che prima o poi scalzerà ciò che è ufficiale, e per qst ormai desueto e superficiale.

sabato, dicembre 02, 2006

riflessi


"Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono".

Vincent Van Gogh

venerdì, dicembre 01, 2006

il dover amare

una citazione, come assaggio, dedicata a chi so io!
S Kierkegaard, Gli atti dell’amore

II precetto dell’amore del prossimo parla allora, con la stessa espressione “come te stesso”, di questo amore e dell’amore a se stesso – ed ora si dà fine all’introduzione del discorso con ciò che si desidera far oggetto di meditazione. Si tratta che sia il precetto dell’amore del prossimo sia quello dell’amore a se stessi coincidono: non si tratta soltanto del “come te stesso”, ma ancor piú del “tu devi”. È di questo che vogliamo parlare.
Tu “devi” amare,
poiché questo è il distintivo dell’amore cristiano e la sua caratteristica, cioè di contenere un’apparente contraddizione: che l’amare è un dovere.
Tu devi amare: questa è quindi la formula della “legge regale”. E in verità, mio uditore, se tu riesci a farti un’idea di com’era la figura del mondo prima che questa formula fosse pronunziata, o se tu aspiri a conoscere te stesso e consideri la vita e la situazione di spirito di coloro i quali, benché si chiamino cristiani, vivono in fondo nelle categorie del paganesimo: allora rispetto a questa realtà cristiana, come rispetto a tutto ciò ch’è cristiano, confesserai umilmente con l’ammirazione della fede che “una cosa simile non è sorta nel cuore di nessun uomo” [1 Cor. 2,9 ]. Infatti ora, poiché questo è stato comandato per 18 secoli di Cristianesimo e prima al tempo del Giudaismo; ora, poiché è stato insegnato ad ognuno: [avviene], in senso spirituale, come colui il quale, educato nella casa di genitori agiati, è quasi portato a dimenticare che il pane quotidiano è un dono. Ora, ecco che la realtà cristiana è molte volte rifiutata da parte di coloro che in essa sono stati educati, è rifiutata rispetto alle novità di ogni genere, è rifiutata come il cibo sano da parte di chi non è stato mai affamato, è respinta rispetto ai dolciumi; ora, ecco che la realtà cristiana è presupposta, presupposta come arcinota, come data, indicata “per andare oltre”. Ora quel precetto si recita certamente senz’altro da chiunque: ahimè, forse quant’è raro che qualcuno ci badi forse quant’è raro che un cristiano rifletta sul serio a quale sarebbe la sua condizione se il Cristianesimo non fosse entrato nel mondo! Quale coraggio però non ci vuole per dire la prima volta: “tu devi amare”, o piú esattamente quale autorità divina non occorre per capovolgere le idee e i concetti dell’uomo naturale! Poiché lí dove la lingua umana si ferma, in questo limite la Rivelazione entra con originalità divina e predica ciò che non è difficile alle menti profonde ed esperte delle cose umane, [36] ma che però “non sarebbe mai sorto nel cuore di un uomo” [1 Cor. 2,9]. In fondo, ciò non è difficile da capire una volta ch’è stato detto, e vuole essere compreso soltanto per essere messo in pratica, ma esso non è sorto nel cuore di nessun uomo. Prendi un pagano che non sia ancora abituato all’imparare sbadatamente la realtà cristiana come una filastrocca, oppure non ancora abituato all’idea di essere cristiano – ecco allora che questo precetto: “Tu devi amare”, non soltanto lo spaventerà, ma ecciterà la sua riflessione, gli sarà di scandalo. Proprio per questo si adatta al precetto dell’amore ciò ch’è segno distintivo della realtà cristiana: “Tutto è diventato nuovo” [2 Cor. 5, 17]. Il precetto non è a caso qualcosa di nuovo, ma non è una novità nel senso di curiosità, né una novità nel senso temporale. L’amore è esistito anche nel paganesimo: ma questa di dover amare è un’esigenza dell’eternità – e tutto è diventato nuovo. Che differenza da quel gioco di forze del sentimento, dell’istinto, dell’inclinazione e della passione, in breve dell’immediatezza, da quella magnificenza della poesia che canta con sorriso o in lagrime, con desiderio e auspicio: che differenza fra questo e la serietà del comando dell’eternità in spirito e verità, in sincerità e abnegazione!
Ma l’ingratitudine umana, quant’ha la memoria corta! Infatti la cosa piú alta che ora è offerta ad ognuno, la si considera un nulla; non fa nessuna impressione; né tanto meno se ne apprezza la preziosità, per il fatto che tutti hanno o possono avere la stessa cosa. Invece, se una famiglia possiede qualche gioiello prezioso che richiama qualche evento familiare, si racconta di generazione in generazione, dai padri ai figli e dai figli ancora ai loro figli, come le cose sono andate. Ma perché ora, dopo che il Cristianesimo da tanti secoli è diventato la proprietà del genere umano, si tace della rivoluzione dell’eternità che il Cristianesimo ha introdotto nel mondo? Forse che ogni generazione non è ugualmente vicina, sí da essere obbligata ad averne un’idea chiara? La rivoluzione portata dal Cristianesimo è forse meno importante per il fatto ch’è accaduta 18 secoli fa? È forse ora diventato anche meno importante il fatto ch’esiste un Dio, perché per tanti secoli molte generazioni hanno creduto in Lui? Ed è per me diventato meno importante – credere in Lui? E colui che vive ai nostri giorni, forse ch’è cristiano da 18 secoli per il fatto che il Cristianesimo è entrato nel mondo 18 secoli fa? Però non è passato tanto tempo e si può benissimo ricordare com’era l’uomo prima di diventare cristiano, quale rivoluzione esso ha causato – qualora il divenire cristiano abbia prodotto una rivoluzione. Non c’è affatto bisogno di esposizioni storico-universali di cos’era il paganesimo, come se esso fosse scomparso 18 secoli fa; poiché non è da molto tempo che tu, mio uditore, ed io eravamo pagani, di certo – anche se comunque siamo diventati cristiani.
S Kierkegaard, Gli atti dell’amore, Rusconi, Milano, 1983, pagg. 170-173