venerdì, gennaio 19, 2007

contributors

notizie non autorizzate dei contributors di questo blog collettivo

eloisa è in pieno trasloco e nel pieno dei cambiamenti logistici conseguenti
michele è concentrato nella realizzazione di un suo progetto
giovi abita in un camper, per adesso in germania e ancora non ha capito, quando si ritrova in un internet caffè, come si fa a scrivere un post ... e secondo me si è dimenticata anche la password (la mia cara amica iperpoetessa).
quindi credo che per il momento sto collettivo non c'è, del resto il termine fa pensare a quando si poteva essere comunisti, democristiani, ciellini, femministi, atei, laici, cattolici, arancioni ... etc etc. senza continuamente difendersi da chissà quali inesistenti colpe! Un tempo passato, improvvisamente, quasi cancellato, un tempo "intimidito".
Anacronismo ... dovuto a schegge impazzite, schegge o cellule ... è lo stesso! E mi ritrovo sullo stretto crinale che divide la "guarigione" e la "malattia" senza averne un motivo consapevole.
Personalmente credo che bisogna riprendere la sana abitudine di "fare le cose insieme" ... io non so più come si fa, io mi ritrovo improvvisamente a corto di memoria, un'alzaimer acquisita senza ragione alcuna, una grammatica persa ... come si fa nel lavoro, come si fa in famiglia, come si fa con un uomo, un'amica, una figlia? Addirittura in alcuni momenti bui, mi ritrovo a pensare di fare causa legale al mio datore (donatore) di lavoro, a mia madre, ai miei fratelli, al padre di mia figlia e a mia figlia stessa ... ma dico io ... e che vuol dire? E' per caso questa "l'età matura"? ... ma col piffero che ci credo!
evvabbene ... moti e maremoti interni.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

uh che bello quello che hai appena detto! "fare le cose insieme"! Pensa che una mia amica dice sempre che vorrebbe tornare alla "logica della cascina" (versione primitiva del collettivo) dove un nucleo di persone si sosteneva reciprocamente, dividendo spazio e tempo. Buon we

ablar ha detto...

carissima,
oggi pensavo, mentre cercavo con fatica di piegare un lenzuolo matrimoniale, che se vivevo in una "fazenda" o "cascina" o "masseria" e, diciamolo pure, in una "comune", magari passava qualcuno in corrdoio e io avrei esclamato "uè uagliò, damme na mano" oppure "sciùra ...la mi dia na man" ... quanto risparmio di fatica!

darioskji ha detto...

come fai a non sapere più come si fa... allora quel ritornare a fare le cose insieme cos'è?
una soffiata
un'intuizione o
una sparata?

ablar ha detto...

... un istinto
di sopravvivenza!
il problema è che il linguaggio appreso un tempo, non mi funziona più per fare le "cose insieme"(non che funzionasse molto bene!) non mi appartiene più ...
ecco, mi manca il senso d'appartenenza.
Imparare a parlare nuovamente. Per il momento sono alla "Lallazione".