lunedì, marzo 05, 2007

riconoscere il nemico (2)

oggi una giornata dismetrica!
non la giornata, io! e si vede, si sente, si evince ... ma vò per gradi, vò
Lunedì scorso al rientro dalla palestra, a cui mi ero spinta forzando oltremisura la mia volontà, davanti al mio portone, mentre cercavo le chiavi per aprirlo, ho visto un ombra, due lunghe braccia si stagliavano sul muro, qualcuno era dietro di me e molto vicino. E ho pensato "qualcuno che mi conosce e mi vuole fare uno scherzo". Quando mi sono vista presa dalle spalle con due braccia intorno al collo, mi sono girata in tutta tranquillità sorridendo per scoprire chi fosse il buontempone e invece... mi vedo un tipo pelato alto e completamente sconosciuto, tutto affannato.
E quindi in un nano secondo ho pensato in sequenza: non so chi sia, non ricordo di averlo mai incontrato, perché è affannato, questo è uno vero, non ci possono credere, perché non ci posso credere? e quindi con voce incredula , non agitata e con tutto lo stupore e la curiosità del caso ho detto "ma chi sei?" ... era uno proprio vero, uno che "mi aggrediva"... incredibile... (perché ho pensato come normale la stronzata dello scherzo così improbabile e non che si trattasse di una aggressione?). Ed è stato per questo che anche l'aggressore è rimasto un po' interdetto.
La battuta del copione era prevista diversamente… qualcuno avrebbe dovuto dire fuori dal set "STOP" e si sarebbe dovuto rifare tutta la scena. Mi ha guardato con gli occhi spalancati e piuttosto interrogativi; il sottotesto era "emmò che famo?" e si è un po' allontanato. Allora ho citofonato e ho detto con voce ferma ma non agitata "va a casa, va…"
E lui allora per dispetto mi ha fatto il verso: "Gnè Gnè Gnè Gnè!".


un lunedì di due mesi prima.
riunione di condominio.
il tassista del piano terra si lamenta, al di là di ogni buon senso, del rumore che la chiusura del portone arreca ai suoi timpani, soprattutto quando fa i turni notturni e dorme durante il giorno. E addebita il suo disagio alla cattiva educazione degli adolescenti presenti nel palazzo. (allude? Si allude sempre agli adolescenti? Adesso è la parola magica che rende impossibile vivere una sana adolescenza? Sfugge il portone per colpa dello zaino pesante o per sconnessione di movimenti… ahia episodio di bullismo … e dietro le finestre con telefonino il tassista riprende e pubblica su youtube)
Il mio sguardo fa una panoramica degli astanti... mi sento chiamata in causa perché ho, alle volte, tendenze paranoiche e mi difendo. Faccio varie proposte a tutti i presenti per risolvere il problema:
1) trasferimento tutti in campagna, o per lo meno che possa prevederlo il tassista, duramente provato dalla vita in città.
2) Che il tassista si adoperi a costruirsi doppie pareti insonorizzate.
3) Come risoluzione condominiale, che si affronti la spesa di due tappi per orecchie reperibili in qualsiasi farmacia, anche di turno.
All'unanimità la maggioranza ha deciso di istallare un meccanismo elettrico automatico per aprire e chiudere il portone previo inserimento piccola chiavetta al lato del portone, cercando di non avvicinarsi troppo allo stesso per non bloccare la cellula fotoelettrica, e aspettando "un tempo" per l'apertura e "un tempo" per la chiusura. Il tutto ascoltando un rumore di sottofondo abbastanza dominante che termina con il rumore assordante di chiusura del portone. Bene. Il tassista dorme sereno. Quando lo incontro lo trovo più sereno e di buon umore. Bene.

un giorno dopo l'incontro col pelatone
Incontro l'inquilino del quarto piano che ripara un interuttore. Dopo i saluti di prassi, mi rende noto che è lui che ripara ciò che non va nelle aree condominiali, perchè l'amministratore, interpellato, non è abbastanza solerte. Noto la sottile polemica e colgo l'occasione per il mio "carico", conoscendo la sua encomiabile puntigliosità. E' l'inquilino che indaga, nel tempo libero, su tutto ciò che tecnicamente può non funzionare in terrazzo, nelle cantine, nel vano caldaia... e che propone lavori straordinari ogni 15 giorni: dalla verniciatura della ringhiera alla sostituzione delle plafoniere, dal cambio discendenti (sa solo lui cosa sono!) alla sostituzione pulsantiera citofono. Io lo considero un creativo compulsivo. Sì creativo ... credo sia la parola giusta! Sì compulsivo ...credo sia la parola giusta! Tant'è.
Gli racconto di essere stata oggetto (mancato) di aggressione la sera prima e che ho potuto constatare l'assurdità della situazione rispetto all'apertura e chiusura del portone. Ho cercato di fargli capire che il nuovo meccanismo del portone è adatto più per un cancello di una villa all'Olgiata che per una mastodontica porta in legno anni 40 di un portone di Roma. E che se non avessi messo in pratica le mie acquisite esperienze di teatro di ricerca (esperienze che servono solo ed esclusivamente per gli imprevisti della vita quotidiana) l'aggressore avrebbe avuto tutto il tempo per inseguirmi sino alla toilette di casa e insieme con lui, gli hezbollah, i caschi blu, e un corteo di pacifisti.
Mi ha consigliato di non fare tardi la sera.
...

8 commenti:

Anonimo ha detto...

inserii
un lungo commento
che persi in corso d'opera
e manco lo ricordo
ovviamente
sepperso,
bene
cioé... benino
anch'io ho avuto la mia giornata dismentrica. Ora anelo a una nottata dismantrica...

ablar ha detto...

bon
pure io
"seppers" mi piace però

ablar ha detto...

sa di compito in classe
a me non piace
e anche se tutto quello che accade è accaduto
io non c'ero, o non so chi ero

Torakiki ha detto...

torna a casa presto la sera?
si è spremuto parecchio...

Anonimo ha detto...

non fare tardi la sera
ha la radice del
trasferirsi in campagna

non sono pelato, spiacente, non ero io, avrei detto "chi sono? o'munaciell"

ablar ha detto...

gnè gnè gnè gnè!

Marco Dale ha detto...

Complimenti per il tuo blog!
L'ho conosciuto tramite un post che hai lasciato su con-tatto!
Mi ha incuriosito la paperella con la maschera antigas ed eccomi qua a sottolineare che l'inquilino del quarto piano è un grandissimo STRONZO!
Ciao a presto!

ablar ha detto...

ih ... grazie!
quindi dici che è lui il nemico?
:)
chissà ...
verrò a trovarti