domenica, marzo 18, 2007

e mio padre scriveva...

"Lei sorrise con indulgenza e vero humor. Era il tipo di espressione che contribuiva a rendermela cara. ci eravano a tal punto ingarbugliati nelle circonvoluzioni del nostro dramma privato da dimenticare di stimarci l'un l'altro come persone. La sensazione fu effimera ma comunque utile per comprendere fino a che livello l'umanità aveva perduto la sua capacità di esistere, semplicemente. La terra compie una rivoluzione completa attorno al sole e per noi l'importante è designare questo movimento ciclico e chiamarlo anno; e ci lasciamo sfuggire il fatto straordinario dell'impresa. In quell'anno facciamo guerre, conteggiamo profitti e perdite, perstitiamo nelle nostre iniziative pacchiane e perdiamo totalmente di vista l'estensione maestosa dell'essere. "Perchè non poteva restarsene indipendente?" mi chiesi osservando il movimento delle sue labbra mentre parlava. E' caduta nel ruolo della moglie e io ho accettato per ignoranza e inettitudine. Nelle braccia di una donna bisognosa non potevo rimanere scapolo. E soltanto in quei momenti, quando in qualche maniera riuscivo ancora a disfarmi di lei e della nostra messinscena, potevo ricominciare ad apprezzarla, a godere della sua presenza, a considerarla in quanto entità in sè."

sempre genitori ... post antico: ottobre 2006

9 commenti:

Anonimo ha detto...

notavo notevole

ablar ha detto...

è notorio!

Anonimo ha detto...

Ciao Albè, passo per il mio solito saluto... sai mercoledì e giovedì qui ci sono le votazioni... giovedì spero di poterti annunciare una bella vittoria...

ablar ha detto...

ok ... tifo

freesud ha detto...

...la vera dimensione dell'essere prescinde dall'apparenza delle nostre vite...

http://riberaonline.blogspot.com

ablar ha detto...

alè free!
vengo a farti visita!

freesud ha detto...

...ci incrociamo spesso...

Anonimo ha detto...

è la storia di un padre che scrive a proposito di sua moglie?
forse mi sbaglio...

ablar ha detto...

sine sine