che vorrebbe dire loro tante cose. Però poi non le dice. Povera bestia.
Ho richiuso i cassetti e mi accingo a rileggere la seconda parte della lettera - superando il fastidio per la mia persona che mi indurrebbe a cancellare tutto (mi sento, in quei momenti, come un robot, un replicante di cui sonoio l'artefice - ricordi Blade Runner? Il replicante si avvicina al suo progettista e gli stringe il viso in segno di affetto. Dice: "Padre..." e poi inizia a stringere la morsa stritolando la testa al suo inventore ...-). Ti invito a rileggerla anche tu.
Forse il Teatro ci avrebbe salvato ... Nel Teatro la mia crudeltà trovò una ragione e misi in cantiere la costruzione della Maschera. E' così che tu sei diventata Baubo. Ed ovviamente non dico te ma il tuo Nome, il tuo ricordo, la tua evocazione, la tua voce, il tuo incontro talvolta. Ovviamente tutto questo sarebbe piena colpevolezza se non l'avessi ritenuto superato reincontrandoti - quanto tempo dopo? -. Improvvisamente mi ero sentito tranquillo verso di te, non vi erano aspettative, non vi erano rancori, però rimaneva una grande attenzione. Ne fui contento. Pensavo che tu appartenessi al mio passato sentimentale ed ora di poterti volere bene. Pensavo anche che quella Maschera corrispondesse alla conoscenza di te, che fosse un ricordo privato od al limite un materiale grezzo per la mia fantasia: ne sottovalutavo il valore. Questo mi ha indotto in due errori, uno verso Loredana ed uno verso di te. Nel reincontrarti la scorsa primavera non seppi distinguere tra l'evocazione del ricordo e quindi l'attivazione della Maschera e l'afflato diretto verso di te. A ben pensarci ho avuto bisogno - anche in quella occasione - della Distanza, ancora una volta. Di chiamarti dall'albergo o da casa di Susy, di incontrarti per strada, ... tutte Messe in Scena ingenue, naturali che però sono state smentite nei momenti di incontro diretto, a casa tua.
Mi è difficile parlare di Smentita, ora che ti scrivo. Anche ora sto infatti scrivendo alla Maschera ed è come scrivere una lettera d'amore: si dice "tu non mi ami" per sentirsi rispondere "non è vero, ti amo".
E' per la stessa ragione che non scrivo "io non ti amo" perchè ho paura che la Maschera si offenda e reagisca, eppure dovrebbe capire che non sto parlando di lei (Lei l'amo, è figlia mia). Sono sicura che mi riuscirebbe molto più facile parlarti di persona, ma questi discorsi non si possono fare di persona. Ho scritto pertanto questa lettera combattendo tra l'idea di averti qui, in carne e ossa, di persona, e la presenza reale della Maschera che il gesto stesso di scriverti evocava. Questa presenza è còsì reale che da qualche minuto sono nel terrore e devo presto chiudere questa lettera che sto scrivendo ormai con un leggero tremore in corpo. Voglio alzarmi e fare un giro esorcizzatore per la casa (e scrivere anche di questo non aiuta ma induce ad una paura ancora più grande).
Tutto questo discorso nasce dall'idea discriverti una lettera: ho messo in osservazione la mia mente e la mia predisposizione "sentimentale" nei tuoi confronti, quel primo passo che recita "Cara Alba, ...".
Ancora una volta mi sembrava di cadere nel tradimento (di Loredana ma anche di me stesso, del mio agire, dei miei sentimenti). Spero per la prossima lettera di poterti scrivere d'altro, una vera lettera in cui io scriva a te, senza Maschere di mezzo (non credere però che io abbia creato questa Maschera durante l'abbandono, l'ho creata davanti ai tuoi occhi, giorno dopo giorno. Il disegno che ti ho mostrato è stato realizzato la mattina dopo ... Ci telefonammo, credo fosse un Lunedì mattina ed io dissi che ti avevo disegnato e parlammo del tuo seno, e tu eri molto divertita di questo - lì è nata per esempio l'idea di te come Modella - potrei continuare ma poi finisce che ti arrabbi ...).
TE LO SCRIVO IN MAIUSCOLO: NE SONO CONVINTO ANCHE IO CHE IL NOSTRO RAPPORTO POTREBBE ESSERE MOLTO DI PIU' SE IO LA SMETTESSI CON QUESTE "MESSE IN SCENA".
Se indovino quello che pensi dimmelo pure, dimmi tutto il "fastidio" che vuoi o che puoi. La mia Speranza è che questo non serva a mettere il dito nella piaga quanto piuttosto a favorirne la cicatrizzazione.
Passo parola.
l'Angelo
p.s. Non lo dimenticavo: IN BOCCA AL LUPO per tutto quanto della tua vita (tesi, alice, ... amore, lavoro,salute). Scusami se ho scritto col computer, sono il primo a soffrirne ... ma è così! Posso evitarti gli abbellimenti, la cosiddetta "formattazione" (giustificato, grassetti, bordi, sottolineati, rientri e così via - è il massimo della naturalezza consentita, inclusi gli errori da tastiera).
Una bella fiamma rossa e gialla col verde del fiammifero che bruci quel qualcosa che non può più riscaldare nulla. Vedo meglio. Mi sento meglio.