giovedì, luglio 10, 2008

il gioco





"Caro amore mio, baldanzoso frugolo oppiaceo".
Scarmigliata si chiedeva come potesse iniziare una lettera d'amore. Aveva perso l'abitudine, come per il resto degli essere senzienti, di considerare le parole d'amore come qualcosa di sensato e che avessero il potere di esprimere emozioni. Esse dormivano nell'infingardaggine culturale, sovrastate da un'imbottita alle volte volgare, a tratti maliziosa e per niente leggera. Quasi un senso di vergogna aleggiava al sol pensiero, poichè l'illusione della verità nelle parole era ormai spezzata.

"Dolce stupidotto tesoro dai mille sfronzoletti".

Certo un tempo era un bel sentire e un bel giocare, niente a che vedere con le odierne sdolcinatezze mielose e stucchevoli che suonano false per l'abuso che se ne fa. Piangere e gioire per amore, un ricordo lontano, un canale oscurato dal rifiuto di pagare un canone.

"Mio tenero e mai grasso moscardino fritto, oggi di baci vorrei strizzarti, stenderti, asciugarti e stirarti".

Mah ... che dire? Scarmigliata era convinta che si era perso, sfilato da sotto il naso un giorno indefinito, un gioco che sapeva nutrire. E manteneva, alla sua età, la speranza che in maniera differente dal tempo in cui si ha vent'anni, in qualche modo o per caso, quel gioco potesse ritornare, di nascosto dai riflettori onnipotenti e dalle telecamere disseminate agli angoli. E il solo crederlo la rasserenava. L'avverarsi non era poi così importante.

"Aitante giovane canuto moderno, mi piacerebbe dirti all'orecchio delle cose senza senso per farti venire i brividini".

"Mio prezioso moschino della frutta, ti amo da far saltelli e ti regalo fiorellini scemi".

"Poltronico gioiellino a tratti bianco e blù, ti tamburellerei volentieri sulle ossa della cassa".

Scarmigliata si divertiva sorridendo, caricando la lavatrice.

19 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ggrillo ha detto...

"Mio piccolo eczema impetiginoso senza te non so che farei"

ablar ha detto...

Caro picciolo di ciliegia bacata dal vermino

Anonimo ha detto...

Che dire...
potrei dirti dello spreco dell'acqua... o che lo spreco dell'acqua priva piante ed animali... ma intanto la musica è finita. Allora ascolta, ascolta i muscoli mentre si allungano e si strecciano e sfrecciano via in alto mentre canti in tuoi mantra al volante della matra simca di papà azzurro metallizzata...

ablar ha detto...

dolcissimo orsetto lavatore di vetri della simca di papà, senza le tue incoraggianti parole il mondo sarebbe ancor più povero

Anonimo ha detto...

Certi attributi sono decisamente originali (-:

Skiribilla ha detto...

Giovane farfallina killer del bozzolo, mi spuntan bocche a raffica ché una sola per sorrider felice non mi basta.

:o)

ablar ha detto...

adorabile pancreatica creatura, le tue parole sono salvifico chinotto fresco per le mie papille!


;)

gians ha detto...

non posso parlare d'amore e d'affini, sono intercettato. :)

gians ha detto...

che ti ridi? è una cosa seria. :))

ablar ha detto...

infatti infatti
non c'è nulla da ridere


(per me e tra me e me: oggi questo post mi sembra molto reazionario!)

gians ha detto...

buona domenica. :)

Anonimo ha detto...

LUNEDì

gians ha detto...

oggi è martedì e sono più suonato del lunedì, ma domenica non andava meglio, spero che il sabato appena trascorso mi sia divertito, ma sono talmente suonato che non mi ricordo. ciao ablar. :)

Anonimo ha detto...

Un sabato divertimentifero, si direbbe, gians (-;

ablar ha detto...

... ma che golpe abbiamo noi
(cit.)

Anonimo ha detto...

Vada per il moscardino fritto.

ablar ha detto...

buono!
ho sonno
sempre sonno

imPrecario ha detto...

Che darei ... per una lettera d'amore di scarmigliata!