Di fronte agli episodi di banale malvagità quotidiana cui stiamo assistendo, mi chiedo perchè continuiamo a meravigliarci...e che la sceneggiata messa in scena nel salotto di Vespa ieri sera da Fioroni e company, tra cui la Prestigiacomo è nauseante. Il male banale, come lo definisce la Arendt, ossia quello che non pensa, non si interroga, è frutto, tanto per rispondere alla Prestigiacomo che si scandalizza degli spinelli, del mutamento antropologico dell'Italia berlusconiana, nello specifico di una tv che inserisce nei palinsesti programmi dove si ride se il bambino cadendo si spacca la testa, senza fermarsi a chiedersi "Ma...si è fatto male?". E' frutto dei reality show con tanto di sesso in diretta, per cui la volgarità, il nulla assoluto fa spettacolo, e allora, dice il ragazzino trascurato dai genitori, voglio apparire un attimo. Fa ridere lui che cade? lo faccio cadere e lo metto in rete. Sono tutti belli, vincenti.Lui è debole, triste, solo...almeno che ci faccia ridere.Dei videogiochi dove lo scopo è seppellire viva una bambina, con tanto di allusioni al satanismo e al sesso perverso tra adolescenti.Il male dice la Arendt, quello capace di tutto, è figlio del nulla. Ma non è al nulla, per poter essere commercialmente qualsiasi cosa, qualsiasi genere di consumatore, che ci sta consegnando il circuito del mercato?E a Fioroni direi.. hai tolto alla scuola pubblica, hai cancellato le graduatorie dei precari, non ti stai battendo per maggiori investimenti per l'unico luogo, la scuola, dove davvero ancora si interagisce, a tu per tu, dove davvero si fa la prova dell'umano, dove i telefonini si devono spegnere, dove c'è ancora carta e penna e lavagna, dove ci si guarda negli occhi e non si farnetica da soli connessi con qualcos'altro lontano nello spazio e magari dalla realtà. E parli? Siamo quelli pagati di meno, noi che davvero dovremmo, come pretendi, perchè ordinare senza dare è pretendere, impegnarci con tutte le forze per diventare una sorta di bastione contro l'atomizzazione, la parcellizzazione, per la socializzazione, la solidarietà, l'educazione in tutti i sensi.... noi, noi docenti, siamo i colpevoli, alla fine? La società è allo sfascio per colpa nostra?
E se fosse allo sfascio per altro: per le teste alzate nei locali a seguire le improbabili modelle sul video anzichè parlare con chi è a fianco? Se fosse allo sfascio per l'assoluto potere del- mi si perdoni il linguaggio veterocomunista ortodosso- capitale e del neo capitalismo globale?
Basta, oggi sono sull'avvelenato: questa completa abulia deglia adolescenti mi sconcerta e annichilisce. Come il destino dei docenti e della scuola pubblica.
mercoledì, novembre 22, 2006
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2 commenti:
Ognuno dà la responsabilità ad altri. la scuola alla società, la società ai genitori e io genitori alla scuola . Oppure la scuola ai genitori, i genitori alla società, la società alla scuola... e questo balletto avviene in ogni circostanza e in ogni luogo ... nel macro e nel microcosmo. Nell'ambiente di lavoro come nel parlamento, nel condominio, nella cucina di casa propria.
Ma perchè questo succede? perchè ognuno vuole essere perfetto; avere problemi è sintomo di debolezza e imperfezione, quindi se c'è un problema, non è certo a causa mia che sono perfetto/a! E che cos'è questa idea malsana di essere perfetti? Che cos'è questa visione dei problemi come qualcosa di negativo? Ma quando siamo nati, naturalmente e senza menate non abbiamo affrontato problemi? O siamo nati "imparati" e perfetti?
Qual'è il vero problema? Che non ci riconosciamo un minimo di vulnerabilità? Magari necessaria per essere "centrati", con i "piedi per terra" ... per vivere più onestamente. Probabilmente è più facile a dirsi che a farsi. Per quanto mi riguarda, non dispero.
a proposito ... io non ho nessun problema con il linguaggio comunista, nè vetero nè ortodosso nè attuale. Ho qualche problema con il vetero fascista che è solo vetero anche se attuale e non riesco ancora a perdonarlo ...
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