Le feste di Pasqua, come quelle di Natale, mi intristiscono.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni ’60, si passava le feste a veder teatro e cinema d’avanguardia, oppure si partiva per i paesi dell’est, a mangiar brodini con prezzemolo galleggiante e a veder greggi di oche ... e noi si stava composti a tavola.
Si andava a trovare in paese il Nonno antico socialista che ci regalava l’ovetto di cioccolato e ci leggeva R. Tagore. E un giorno prese per mano me a 5 anni e mi disse “vieni ti presento un grande uomo” ed era Aldo Moro.
Noi figli dei comunisti degli anni ’60 la sera ci addormentavamo con le storie in dialetto tarantino, un po’ pagane, sulla Madonna o su Gesù raccontate dalla nostra cara nonna o dai racconti di Edgar Allan Poe, il gatto nero, la morte rossa, che la nostra brava mamma leggeva ad alta voce sul lettone, con noi avvinghiati adosso , abbarbicati su un braccio o na gamba, per la paura!
Noi figli di comunisti degli anni ’60 del sud, passavamo le vacanze estive a giocare con i figli dei contadini, che ci massacravano di botte e vincevano su tutto e che passeggiavano tra mucche ben cornute senza alcun timore, mentre noi per salvarci dalle corna di questi enormi bestioni, che da vicino son ben grandi e in libertà e quando corrono fanno un certo effetto, ci arrampicavamo sugli alberi sbucciandoci a sangue le ginocchia e gridavamo “Aiutooo!”.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni ’60, quando ci facevamo male avevamo il “resto”.
Noi si beveva il latte appena munto con le bollicine di grasso giallo dentro e si faceva colazione ascoltanto discorsi sul materialismo storico e su Berlinguer e Lama. E la sera si cenava con Dante Alighieri e Pirandello.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 fummo rapiti da una zia di nonna e fatti battezzare da un prete mentre correvamo tra le colonne della chiesa. La zia aveva paura degli insetti e voleva che noi dopo morti potessimo entrare in paradiso o in inferno, ma non tra gli ignavi punzecchiati dalle zanzare.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 si andava al mare ai campi nudisti della jugoslavya. Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 sapevamo tutto di come funzionava il sesso , ma ancora all'età dei 17 anni non si era dato il primo bacio.
...
Dopo? Adesso?
che dire?
... un'altra volta magari.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni ’60, si passava le feste a veder teatro e cinema d’avanguardia, oppure si partiva per i paesi dell’est, a mangiar brodini con prezzemolo galleggiante e a veder greggi di oche ... e noi si stava composti a tavola.
Si andava a trovare in paese il Nonno antico socialista che ci regalava l’ovetto di cioccolato e ci leggeva R. Tagore. E un giorno prese per mano me a 5 anni e mi disse “vieni ti presento un grande uomo” ed era Aldo Moro.
Noi figli dei comunisti degli anni ’60 la sera ci addormentavamo con le storie in dialetto tarantino, un po’ pagane, sulla Madonna o su Gesù raccontate dalla nostra cara nonna o dai racconti di Edgar Allan Poe, il gatto nero, la morte rossa, che la nostra brava mamma leggeva ad alta voce sul lettone, con noi avvinghiati adosso , abbarbicati su un braccio o na gamba, per la paura!
Noi figli di comunisti degli anni ’60 del sud, passavamo le vacanze estive a giocare con i figli dei contadini, che ci massacravano di botte e vincevano su tutto e che passeggiavano tra mucche ben cornute senza alcun timore, mentre noi per salvarci dalle corna di questi enormi bestioni, che da vicino son ben grandi e in libertà e quando corrono fanno un certo effetto, ci arrampicavamo sugli alberi sbucciandoci a sangue le ginocchia e gridavamo “Aiutooo!”.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni ’60, quando ci facevamo male avevamo il “resto”.
Noi si beveva il latte appena munto con le bollicine di grasso giallo dentro e si faceva colazione ascoltanto discorsi sul materialismo storico e su Berlinguer e Lama. E la sera si cenava con Dante Alighieri e Pirandello.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 fummo rapiti da una zia di nonna e fatti battezzare da un prete mentre correvamo tra le colonne della chiesa. La zia aveva paura degli insetti e voleva che noi dopo morti potessimo entrare in paradiso o in inferno, ma non tra gli ignavi punzecchiati dalle zanzare.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 si andava al mare ai campi nudisti della jugoslavya. Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 sapevamo tutto di come funzionava il sesso , ma ancora all'età dei 17 anni non si era dato il primo bacio.
...
Dopo? Adesso?
che dire?
... un'altra volta magari.
24 commenti:
Aspetta che prendo 'na coosa... poi torno.
Ecco sì... allora...
ascani celestini, la pecora nera... solo che lui scrive: io sono nato negli anni sessanta, i favolosi anni sessanta, e...
tutti volevano nascere negli anni sessanta, ma purtroppo qualcuno è nato prima.
Po c'è la canzone di Sting, dal titolo nato negli anni '50.
Il tutto per dire che il pezzo è bellissimo, ma che il tuo è un giro strano... noi figli eccetera...
... com'è che dici?
noi figli dei comunisti del sud degli anni sessanta, il che non è molto chiaro, nel senso di meglio puntare sulla data di nascita... direttamente... per centrare meglio il quadro il discorso.
uzz oggi ho preso il caffè con il celestino...mattuguarda!!!
il giro c'è ... e si scoprirà solo ... vivendo!
:)
Beh... codesta che dici, la prima che hai detto, è incredibile e vera
talmente vera che si scoprirà soltanto vivendo, appunto.
allora hai conosciuto A.M.
allora sei andata a Maglie
Ci sono passato l'anno scorso
personaggio chiafe della storia 'taliana attuale.
Pensa che esistono giovani laureandi in editoria - giovani, si fa per dire... 30enni - che nulla sanno della sua esistenza.
Scusa un attimo... ma gli abitanti di Maglie, come si chiamano...
Magliari!!!
Mi punge vaghezza di domandarti:
se i comandamenti mosaici sono 7 - per te - quali lasciasti cadere?
dimenticasti? più o meno svogliatamente?
dauzz ... hai ragione per quanto riguarda il giro ...
il magister è sempre grande!
x darioskji ... non ripeto, ho scordato tutto ...
azz-uzz-azz!
mi punge vaghezza di informarti che un accenno di codesto post me lo lasciasti come commento. Ricordo bene?
(fatto resta che il post mi piacque.)
sì sì bpina
l'ascanio mi è venuto subito in mente pureamme..
son cose vè...beddo sto post
Bello scritto, i miei complimentoni.
sarà san celestino vergine che mi protegge!
che ti devo dire, è stata dura per
tutti, credimi:)
egino tornasti dal paese dei balocchi?
:)
noi padri comunisti negli anni '80 si era berlingueriani e si augurava il cancro a craxi e andreotti (ma dentro di noi in silenzio)e si odiava sovietland. Noi però negli anni 60 in pubertà si era stati a Taranto perchè il padre anticomunista ameriKano collaudava radar anti missile e punteria per i lanci bassi trinati sugli avviso scorta fregata della marina e li si mangiavano gelati in una grande gelateria che non ricordo bene e si pescavano noci e vongole a lido venere che mi pare non c'è più. Noi padri comunisti degli anni '80 si era filoamericani alla grande si girava per Roma con un ex cia che aveva scrivania al 4° piano di Dark Shops (Edward grace che faceva da ponte tra E.Berl. e i Democrats) si creavano complessi terribili alla figlia spiengandole che di religione si era Paperinisti poi la psicologa curante il balbettare ci strappava gli occhi. A pasqua però noi padri comunisti benestanti si stava sempre coi cavalli e alle figlie si regalavano uova enormi e si compravano Piccoli Brividi e si facevano addormentare cantando paolo Conte. Noi padri comunisti negli anni 80 si portava la figlia al mare in Camargue (Sete o Les St Maries) o a Cannes o in Gallura o agli Hamptons o in Maremma e della Iugoslavia si sapeva solo che era un paese caro a quel vecchio rincoglionito latinista di Alessandro Natta
http://www.raccoon.ilcannocchiale.it/
alessandro Natta, che mi hai ricordato! ... l'illuminista giacobino ...
beh si gli anni 80, un altro capitolo, un capitolo a parte, un capitolo a seguire ...
e adesso devi continuare questo tuo breve ma intenso "Lessico Famigliare"
con la gliè ... sì!
quante belle storie dentro questa sintesi! Alcuni ricordi sono condivisi anche da me.. Raccontaci ancora!
ehm pronto c'è albègnèperepè?
sono Bppina.
uè albègnèperè come va?
mhm non c'è malaccio.
niente io ti volevo dire una cosa...vedi pasqua è bella che andata...
uhu hai ragiona...è che mi sono inzallanuta pure io appresso e non mi sono accorta..ma tranquilla mò ti posto una squisitezza!
ohhh e io questo volevo sentire..
allora aspetto.
ciao bella mia..
ciao bellabp
FINE
Attendo lumi su maglie
e sui 7 comandamenti
ancora...
fai con comodo!
Aeg carissima ...
Bppina ... n'attimino ... arrivo fra un po'... si elabora qui si elabora!
dà ... dalle parti mie direbbero "E ti meni alla centralina co stu 7!" :)
... per quanto riguarda maglie, mai stata e gli abitanti si chiameranno sicuramente "maglioni" e "magliette"
E ti meni alla centralina co stu 7: bello come modo di dire, da dove viene?
dalle puglie!
Ma io negli anni sessanta stavo a ripulire i quadri annegati dall'alluvione dell'arno. (Umberto Baldini)
Adie
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