Siamo al centro di un triangolo i cui tre vertici sono: Sopravvivenza, Resistenza, Dissidenza
Non dobbiamo dimenticare né privilegiare nessuna di queste tre dimensioni.
Prima di tutto dobbiamo sopravvivere. E' ovvio, senza ciò nessuna resistenza ne' dissidenza sarebbe possibile.
Sopravvivere significa adattarsi al mondo nel quale viviamo. Sopravvivere significa adattarsi al mondo, ma non significa che dobbiamo approvarlo né aiutarlo a funzionare, al di là del necessario.
Dobbiamo accettare dei compromessi nell'azione concreta e quotidiana, ma senza accettare le compromissioni nel pensiero.
Già questa è una forma di resistenza. La resistenza mentale all'impresa del "lavaggio del cervello" da parte dei media e il dominio devastatore del "pensiero unico".
Dunque dobbiamo resistere... se pensiamo che siamo imbarcati in una megamacchina che fila a gran velocità senza pilota e quindi condannata a fracassarsi contro un muro.
Resistere significa allora, tentare di frenare, tentare di cambiare la direzione se è ancora possibile.
"Come", in verità nessuno lo sa.
Dobbiamo anche pensare di poter lasciare il bolide e saltare al momento opportuno: è questa la dissidenza.
Nei tre casi, il territorio, e il senso del limite sono molto importanti perché il patrimonio locale è la base della sopravvivenza, della resistenza e della dissidenza, così come è la sorgente del senso del limite.
Se la razionalità è legata alla trilogia "ingegnere/industriale/imprenditore", e da qui alla "dismisura", il ragionevole è legato alla trilogia "ingegnoso, industrioso, intraprendente", ed anche al territorio e perciò alla "misura", al senso del limite.
Se a breve termine la strategia della sopravvivenza è la più importante, a termine medio, lo sarà la strategia della resistenza e,a lungo termine, quella della dissidenza.
Serge Latouche
12 commenti:
Quando Borrelli ha messo l'accento sul resistere è stato, mediaticamente, più efficace; anche se forse meno profondo :-)
OT: Grazie per il tuo commento
toh rip, grazie a te. mi interessava il profondo (profondo mette paura però")più che il mediaticamente ...
napoletanamente, tiramm' 'a campà..!
esàtt ...
giulivamente
ma con attenzione! senza compromissione del pensiero ... e non è poco
primum vivere
OH yes!
... e tanti tanti tanti!!!
p.s. viva la vita.
se dissidenza è saltare dal bolide al momento opportuno... direi piuttosto trattarsi di suicidio: tu salteresti da un bolide in corsa al momento opportuno?
la dissidenza, piuttosto... cos'è la dissidenza?
ma se il bolide si sta schintando contro una roccia... direi che rimanerci (sul bolide) è suicidio ... ma vediamo se riesco a capire e spiegare Latouche (sto leggendo di eglilui "la sfida di minerva".
C'è un episodio:A città del messico un turista americano adocchia in una bottega una sedia fatta a mano dai colori assai vivaci e poichè gli piace ne chiede il prezzo all'artigiano indiano. "dieci pesos".
"se te ne ordino sei, dl medesimo modello, che prezzo mi faresti?" "settantacinque pesos" risponde l'indiano. "ma come!" esclama sconcertato l'americano che si aspettava un prezzo forfettario e si stupisce di un comportamento tanto poco commerciale e chiaramente antieconomico. Si tratterà di un malinteso. "Volevi dire cinquantacinque pesos?" "No, settantacinque pesos per 6 sedie" Dopo lunga discussione l'indiano dà la sua spigazione: " che risarcimento avrò per l'incredibile fastidio di un lavoro che mi costringe a rifare per 5 volte esattamente la stessa cosa?"
... secondo me questo è un esempio di dissidenza.
...la resistenza è già una bella forma di dissidenza...
www.riberaonline.blogspot.com
direi anche una forma di sopravvivenza!
che ne dici di uno scambio di link
tra i nostri blog?
magari sì ... io sono imbranatella per queste cose ... ben lieta!
lo faccio tosto
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