"Godevo di quella bellezza in modo un po' strano. Non era desiderio, non rapimento, e non piacere, quel che lei mi suscitava dentro: ma un'accorata, anche se gradevole mestizia. Si trattava di una mestizia indefinita, evanescente, simile ad un sogno. Non so perchè, sentivo una pietà di me stesso e di lei. E avevo nell'intimo un senso come se avessimo perso tutti un non so che di importante, di necessario alla vita, che oramai non avremmo ritrovato più.
E quanto più spesso la bellezza di lei mi balenava negli occhi, tanto più forte si faceva la mia tristezza. Io sentivo una pietà di me, di lei, di tutto.
Era un'invidia che io sentivo della sua bellezza? O era il rammarico che questa non fosse mia, e che io fossi per lei un estraneo? O confusamente sentivo che la sua bellezza era un caso, qualcosa di non necessario, e - come ogni altra cosa sulla terra - avrebbe avuto una breve durata? O forse la mia tristezza consisteva in quel sentimento particolare, che suscita nell'uomo la contemplazione della vera bellezza?"
dal racconto di A. Cechov "Bellezze"
26 commenti:
decolonizzazione dell'immaginario?
dove l'hai trovata questa!
... insomma, che cos'era questo sentimento rispetto alla bellezza?
tutto un insieme?
serge latouche ... decolonizzare l'immaginario ... naggia ma tu sei diventato proprio un radicale libero mi sa!!!
:)
la bellezza rimanda al fatto che si è mortali ...
quindi oggidì la bellezza, quella vera, deve essere eliminata, questo dà un senso di onnipotenza, di immortalità, la bellezza potrebbe vanificare questo idiota disegno ... e quindi.
Amare è bello? e allora Kipling (er Kipli) dice "ognuno uccide ciò che ama"...
è bello il mare? mettiamoci gli scivoli ... ... però però però ci vuole la bellezza ... ebbè si ci vuole ... perchè la vita è bella, la vita è una cosa meravigliosa e allora, uccidiamo la bellezza e inventiamoci la bonezza o la bonazza o il sentimento caritatevole o l'amoreperlanatura o per i cani i gatti, gli orfani, i profughi, i disgraziati e per creare tutta questa bonezza, i disgraziati dobbiamo crearli, e più ce ne sono più sappiamo ricavarci bonezza, dobbiamo inventarci tanti bei sentimenti ... ( sono andata di getto... e non rileggo!)
elena in casa di zio vanja fa fare i conti a tutti con il tempo ... suo malgrado... suo malgrado!( e lei non ci capisce nulla, sfugge sfugge da qualcosa che non controlla, una cosa oltre sè, e uno si chiede, ma lo è o ci fa? ... no lei si sente in colpa ma non sa mai di cosa)orribile, è un personaggio che istintivamente mi sta un po' sulle palle!
il sentimento patricolare: viene tutto da lì.
solo che, che nome ha questo sentimento? è giusto dargliene uno? forse questo innominato sentimento è fuggevole come la bellezza...dura fin quando c'è bellezza e poi va..
esatto bppina! questo sentimento secondo me è il sentimento del tempo ...
bene albina, ci troviamo d'accordo.. ;)
ma non nominare l'innominato...ischhh
direi che vai bene, anche se non hai riletto... elena ti sta istintivamente sulle palle; e quale altro personaggio della commedia, ti sentiresti di fartelo stare... sulle SPALLE?
come non ho riletto? intendi dire?
nel 96 mi stava simpatica elena, adesso sulle palle ... ho riletto caro, ho riletto!
per BP ... io nomino chiunque e quantunque ... poi l'innominato non è innominabile quindi ... (ma di chi parli?)
per darioskj ... avevo capito altro .. scusa ... certo che mica era chiaro ... gasp
sulle spalle, in pieno, mi sta lo zio ... il momento in cui uno "vede" ... il momento tragico del "vedere" ... un momento sacro, che dispera, che fa morire ... e non sappiamo se uno ne rinascerà. Perchè il problema non è morire, ma rinascere ... un metabolismo dell'anima. Momento mistico.
del sentimento particolare, che suscita nell'uomo la contemplazione della vera bellezza.
il nome non di questo sentimento...non ci è dato di nominarlo, in quanto l'autore stesso non lo nomina, lo lascia intendere. Dunque per il rispetto che io porto a quantunque autore, io non posso nominarlo.
Ma tu si, hai ragione...nomina...nomina..
:)
grazie
che bellezza questa bellezza
allora non è vero che Cechov era scarsotto
non è vero ma
chi l'ha detto?
un giorno mia sorella fece una recita, ero piccolo, il giardino dei ciliegi
ne venne fuori una tristezza generale e contagiosa
un generale inverno che
che
che...
boh?
eppure cechov scriveva commedie e diceva a chi lo rappresentava ... ma le cose che scrivo io fanno ridere, devono far ridere ... un genio!
hai preso la tachipirina?
l'aspirina, il te caldo, il brodino di pollo... ficcati a letto e non ti muovere...
ok ok ... gnè e stragnè
toco toc
sono il tuo medico
sono the doctor!
è l'ora di misurare la febbre!!
sono il dottore in sociologia
faccio nisurare la febbre agli ammalati... all'occorrenza dispenso pure qualche aspirina.
tanto si sa... è carnevale
viva il carnevale
viva carlo goldoni re d'italia
viva l'arisotcrazia terriera
viva venezia e la francia e la provenza viva parigi viva l'alba di un nuovo teatro comico!!!
:)
accidenti Dario,
sei uno con cui si riesce a giocare ...
mi spieghi una cosa?
Cos'è sta mania Blogghista di pubblicare libri?
Non mi riferisco a te, tu scrittore lofostisempre ...
tre giorni fa sono andata in libreria e, per san valentiaaacht! c'erano tutti i libri di donne e uomini estratti da blog ...
e tu no, che sei un the doctor vero ... ma ? ma mi spieghi? Ma devo credere a tutto? ma che daveero? machè machèdaveero? machèdevocrederedaveero anche aibrigantisti allora?
posso - solo? - trovarmi d'accordo con te... il che non è poco.
ho ripreso in mano la sceneggiatura di parla con lei: vedesti il film di pedrito el drito? rividi or non è molto donne sull'orlo di una crisi di nervi, e lo trovai assai bel!
non ricordavo assolutamente nulla.
solo vagamente il... come si scrive gaspacio?
e appartamento di lusso quasi attico... ebbasta.
a volte mi chiedo che cosa significhi vivere se poi dimentichiamo tutto.
Ai postriboli l'ardita scemenza!
LO vidi...
gaspacho ...
si dimentica ciò che deve far spazio ad altro ... il che vista così non è niente male ... quindi l'ardua scemenza che sia di chi si ricorda e si ricorda male, si ricorda "comeglipare" e quindi sì ... ai postriboli
Io stasera faccio vedere a mia madre e mia figlia (sembriamo le matrioske (si scrive così?) Lady vendetta, bello trucido, ma tanto liberatorio, alla fine quel sentimento è liberato, cinema terapeutico ... lo propino alle femmine di famiglia tra capo e collo!
com'è stato il film iersera?
lady vendemmia... era in forma o amorfa... insomma, sarà mica stata la sua serata libera!
mi stupisce sempre ...
in realtà è un film sul candore
incredibile!
mi piace questa cosa di esaltare qualcosa attraverso la sua mancanza.
Ma l'hai visto?
No perché?
non penserai che debba vedere un film per poterne parlare!
Del resto, se è per questo, tu non hai ancora visto elephant di gus van sant, se non sbaglio, se la memoria non m'inganna...
la domanda non sottointendeva il fatto che io penso che si debba vedere un film per poterne parlare ...
era una domanda così, come il salumiere che ti chiede "quanto di prosciutto?" senza che questo voglia dire "ma quanto prosciutto ti mangi?"
elephan no, lo vedrò... un giorno
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