sabato, aprile 28, 2007

giovedì, aprile 26, 2007

valzer


Ciao Amore,
come stai? Oggi pensavo ... oggi pensavo che ogni cosa ha bisogno di una distanza specifica, per ogni cosa esiste una peculiare distanza. E ho pensato anche che io mi sono sempre rammaricata del troppo vicino e del troppo lontano. Non si vede bene quando hai qualcosa troppo appiccicata agli occhi, e non si vede bene quando hai qualcosa troppo lontana dagli occhi... e son miope e ho quel difetto di vista che si ha dopo una certa età... credo di averla, ma forse ancora no... non so.
Tesoro, dunque pensavo che tra il troppo lontano e il troppo vicino c'è un bel grande spazio. Uno spazio che per quanto è vasto, spesso sgomenta ... e vien da chiederti "da qui va bene? no? allora da qui? oppure più in là? sì? più in qua? via per là? accostata per di lì? etc."
oggi però mi pare di aver capito come starci in mezzo senza sgomento. Bisogna starci in movimento. Ma non un movimento qualsiasi . E' una danza. E precisamente un valzer. Uno di fronte all'altro, la distanza giusta, un braccio sulla spalla e sul fianco, l'altra a congiungere le mani e via, seguirci, accompagnarci e poi ... girare girare, in tondo e girare ... danzare un valzer, danzare.
Mia triglia preferita, ti piace?

martedì, aprile 24, 2007

all mine


da ascoltare solo nella condizione d'ascolto di un brano sinfonico di shostacovich

pensavo peggio invece ...
mi era stata preannunciata estrazione per 4 denti, di fare un mutuo in banca, come comprare un attico in centro però nella mia bocca, per poter tranquillamente e normalmente masticare ... e oggi che era la giornata mi son preparata ... ho parlato, ho proprosto opzioni, e quindi solo uno è stato estratto, quello oramai andato per i fatti suoi ... e mi hanno rafforzato i rafforzi che rafforzano il tutto. A, ho pensato, lo vedi che... poi ... alla fine ...

adesso che ho tornato dal dentista, (il termine dentista mi fa scrivere così, non so perchè, traumi saranno probabili traumi forse) mi ho sentito subito sollevata anche se le gengive si hanno incazzato un po'.

lunedì, aprile 23, 2007

il tempo è denaro


oggi sono riuscita a chiedere al mio donatore di lavoro se potevo chiedergli qualcosa. E lui mi risposto che se avevo bisogno di qualcosa di farglielo sapere.
Ho approfittato. Gli ho chiesto TEMPO.
Tutto per sms.

domenica, aprile 22, 2007

venerdì, aprile 20, 2007

sotto il segno del muflone

un po' prima dell'angolo a destra, sotto questo tetto, c'è la stanzetta dove io lavoro


Dopo la pausa pranzo, nella mia stanzetta esplode un caldo di quelli che ti chiedi se ce la farai a sopravvivere fino a sera. In genere mi metto buona buona, ferma ferma, mantenendo al minimo i movimenti e cercando di rallentare anche i pensieri; cerco, in sostanza di farmi lucertola. Oggi ecco che sento arrivare l'attrice comica romana che grida(quando parla grida): BUONGIORNO RAGAZZE, COME STATE? e senza aspettare risposte entra come al solito nella mia stanza, per poter fare le sue telefonate private. Mi guarda e dice: MBè ALBè ... CHE FACCIA CHE HAI! . Fa caldo dico io, tu come stai? NA FAVOLA, NOMMEVEDI? SEMBRO A BEFANA DE PIAZZA NAVONA. Ma no, dico io, e sorrido. MBè VABBè, FAMME CHIAMà A QUESTO. Cambiando tono parla con qualcuno per spostare un appuntamento poi chiude e mi dice. SAI ALBè, IO NO RIESCO PIù APPARLà COMMIMADRE. Beh, dico io, è normale tra madri e figlie, in genere ... ci sono... sono dinamiche che ... ALBè MACCHESTAI ADDì, MI MADRE è MORTA DA QUEL Dì! Ah, faccio io e rimango un po' così, come sospesa. ALBè TE VEDO STONATA OGGI ... MI MADRE è MORTA MA IO CE VOJO PARLà E CHIAMO UNO PEFFà E SEDUTE ... E GNENTE, MI MADRE NUMME PARLA. A questo punto cerco qualcosa da dire e dico: Ma perchè quando era in vita era difficile il rapporto, per cui adesso .... MACCHèSTAIADDì, ABBELLA, IO CO MI MADRE ERAVAMO SORELLE, AMICHE STAVAMO SEMPRE APPARLà. Ah, faccio io ... ALBè ME TE VEDO RINCJONITA MA DE CHE SEGNO SEI? Pesci... AH ALLORA SE CAPISCE ... MMMM ... TE DEVI RASSEGNà, MèTTETE TRANQUILLA, TANTO QUANTI ANNI HAI? 36? Ma veramente 45 ... AMMAZZA OH ... E MèTTETE TRANQUILLA CHE NON è ARIA PER I PESCI. (aria per i pesci mi ha fatto sorridere, ho sorriso dentro!) C'HAI SATURNO ...ASPè FAMME CHIAMà ER MAESTRO. E fa un'altra telefonata, all'astrologo. E guardandomi domanda dei pesci. Evidentemente quello chiede qualcosa e lei aggiunge : ER PASSAGGIO DE URANO è FATTO , L'HA SUPERATO E QUI DAVANTI A ME ... è VIVA. NZOMMA CE STA SATURNO ADESSO... AMBè PERò C'è GIOVE CO VENERE... BEH VABBè... GRAZIE EH, SE VEDEMO. E chiude. FORZA ALBè, NON è TERìBILE. STAMME Sù AMMIRACCOMANNO.

E se ne va. Mi faccio prendere dall'ansia un attimino per sti pesci, per saturno e poi penso e mi dico ... ma scusami albè tu sei del segno del muflone, il tredicesimo, non lo ricordi più?

mercoledì, aprile 18, 2007

è primavera

omaggio alle amiche e agli amici

martedì, aprile 17, 2007

time please


... ero di corsa, a piedi, tra arabi, indiani e cinesi ... avevo dimenticato il mio orologio a casa, chissà dove; ero in ritardo, o forse no, o forse sì ... non sapevo bene... correvo e cercavo qualcuno che potesse dirmi a che punto della giornata mi trovassi... tarda mattinata, primo pomeriggio, tardo pomeriggio, prima serata ... il sole era coperto ... la luce era al neon e io ero un po' fuori come un cocomero dalla terra. Poi l'avvistamento ... un signore, forse il Signore in persona, con giacca, cravatta e valigetta (anche pantaloni con la piega) mi si avvicina di fronte; già mi faccio cortese, anche se con miopia, e al momento opportuno chiedo "mi scusi, sa l'ora?". E il Signore senza fermarsi guarda il suo orologio al polso e continuando la sua strada mi risponde "Sì".
Ecco, lo guardo allontanarsi e penso: "egli sa ... io no".
E cado in crisi mistica ...

sabato, aprile 14, 2007

venerdì, aprile 13, 2007

arrivo a casa

foto dal terrazzo del mio ufficio
Arrivo a casa e scrivo una storia.
Ero nella stanza, in ufficio.
Dalla finestra treni che partivano, gabbiani e uccelli neri ... di che razza e nome non mi è dato sapere ... corvi?
...
E sto per iniziare una storia ... una delle tante che sopraggiungono, così a sorpresa e che sei portata a dire "è da raccontare".
E la sera arrivi a casa e ti trovi una figlia col broncio che ti dice "ho telefonato alla nonna ... rosica perchè io mi diverto".
E non so perchè e lo so e non so perchè, mi risveglia un qualcosa di lontanissimo, atavico e mi ritrovo presa da un profondo, il profondo della terra, dal magma rosso con macchioline gialle scattanti e ribollenti, localizzato indistintamente ma cocentemente nel profondo di un cuore, del mio o di uno ics... cuore. Questo Asso con quattro A agli angoli che vale uno. Il cuore è uno.
...
Allora, dicevo, arrivo a casa e mi dico "scrivo una storia". E' quel che "posso". Ma arriva il "devo" che mi prende alle spalle e mi dice a denti stretti "ma che storia e storia ... ci sono piatti da una settimana da lavare e cena da preparare". Ecco, la cosa che non tollero è essere colta alle spalle ... e mi agito e con voce rantolante da posseduta affronto il "devo" ha brutto muso facendo esplodere un "menefotto" di quelli storici. Ma il "posso" si turba con questo tipo di scenate, troppo sensibile, un senza pelle con solo fascie di nervi e nervetti baldanzosi e subito pronti alle lacrime che immediatamente mi offre con quell'aria da terapista che ha un animo. Per cui mi ritrovo con il lutto antico, che si fa in presenza mia, presente. Un lutto antico che, nonostante lo porti con stretta osservanza delle regole, ancora non si elabora. Un lutto del mondo. Che farsene?
...
Dicevo ...
Arrivo a casa e "scrivo una storia" ...

oddio ... cossiga parla in televisione ... va bè ... non c'è storia!

martedì, aprile 10, 2007

le feste che dir si voglia


Le feste di Pasqua, come quelle di Natale, mi intristiscono.

Noi figli dei comunisti del sud degli anni ’60, si passava le feste a veder teatro e cinema d’avanguardia, oppure si partiva per i paesi dell’est, a mangiar brodini con prezzemolo galleggiante e a veder greggi di oche ... e noi si stava composti a tavola.
Si andava a trovare in paese il Nonno antico socialista che ci regalava l’ovetto di cioccolato e ci leggeva R. Tagore. E un giorno prese per mano me a 5 anni e mi disse “vieni ti presento un grande uomo” ed era Aldo Moro.
Noi figli dei comunisti degli anni ’60 la sera ci addormentavamo con le storie in dialetto tarantino, un po’ pagane, sulla Madonna o su Gesù raccontate dalla nostra cara nonna o dai racconti di Edgar Allan Poe, il gatto nero, la morte rossa, che la nostra brava mamma leggeva ad alta voce sul lettone, con noi avvinghiati adosso , abbarbicati su un braccio o na gamba, per la paura!
Noi figli di comunisti degli anni ’60 del sud, passavamo le vacanze estive a giocare con i figli dei contadini, che ci massacravano di botte e vincevano su tutto e che passeggiavano tra mucche ben cornute senza alcun timore, mentre noi per salvarci dalle corna di questi enormi bestioni, che da vicino son ben grandi e in libertà e quando corrono fanno un certo effetto, ci arrampicavamo sugli alberi sbucciandoci a sangue le ginocchia e gridavamo “Aiutooo!”.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni ’60, quando ci facevamo male avevamo il “resto”.
Noi si beveva il latte appena munto con le bollicine di grasso giallo dentro e si faceva colazione ascoltanto discorsi sul materialismo storico e su Berlinguer e Lama. E la sera si cenava con Dante Alighieri e Pirandello.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 fummo rapiti da una zia di nonna e fatti battezzare da un prete mentre correvamo tra le colonne della chiesa. La zia aveva paura degli insetti e voleva che noi dopo morti potessimo entrare in paradiso o in inferno, ma non tra gli ignavi punzecchiati dalle zanzare.
Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 si andava al mare ai campi nudisti della jugoslavya. Noi figli dei comunisti del sud degli anni '60 sapevamo tutto di come funzionava il sesso , ma ancora all'età dei 17 anni non si era dato il primo bacio.
...
Dopo? Adesso?
che dire?
... un'altra volta magari.

domenica, aprile 08, 2007

oggi nacque il budda

E' così ... si dice che il Budda nacque l'otto aprile. Sotto il segno dell'Ariete? Segno di fuoco? chi può dirlo. Ma mentre son qui che faccio le pulizie di Pasqua, ripenso alla sua vita e l'aneddoto (tra i tanti che sono veramente straordinari) che mi viene in mente oggi è di quando si racconta del suo ritorno a casa. Incontra il padre che gli fa un cazziatone ma poi questi lo guarda, si inginocchia e dice... emani luce, sicuramente hai fatto la cosa giusta allontanandoti da me ... e il budda risponde : ho cercato la salvezza per salvarti.
Evabbuò. Anche il padre si illumina, si abbracciano ... poi lui chiede del figlio che è dalla madre, sua moglie... va dalla moglie e questa gli dice: ti trovo bene, si vede, stai meglio, ma ho da farti una domanda ... prego la faccia pure ... ma davvero credi che se fossi rimasto con me a crescere nostro figlio tu non saresti arrivato comunque dove adesso sei arrivato? ma davvero credi che io avrei mai potuto impedirti tutto questo? ... e il Budda si inginocchia e le chiede scusa ... incredibile ... e le dice ... no non lo credo, con te ci sarei arrivato ugualmente ma ... allora non lo sapevo e non sapevo che tu fossi già illuminata! ... e lei gli dice ... alzati e corri da tuo figlio che per anni gli ho raccontato che quel che andavi facendo era importante per lui e l'intera umanità e che adesso si sarà felici ...e il budda andò dal figlio che s'illuminò.
Io me la ricordo così ...

venerdì, aprile 06, 2007

incantesimo

... questo signore nel 1956, soleva cantare questa canzone travestendosi, e muovendosi in scena, interpretando ... e faceva in modo davvero di incantare.

I put a spell on you /Because you're mine /You better stop the things you do/ I ain't lyin' /No i ain't lyin' /You know i can't stand it /You're fooling around /I can't stand it /You are breaking me down /I put a spell on you /Because you're mine /You're mine /You know i can't standing it /You're fooling around /I can't standing it You are breaking me down (down down) /I put a spell on you /Because you're mine /You hear me /I put a spell on you /Because you're mine /You better stop the things you do /I am not lying... No, i am not lying

non riesco a scrivere, sono sotto incantesimo ... e mi chiedo quando ne uscirò! E se ne uscirò cosa sarà?

giovedì, aprile 05, 2007

auguri mamma



... per tutti questi anni passati anche come unica testimone delle mie età.

mercoledì, aprile 04, 2007

i cari ricordi



"I Fama, per non perdere i loro cari ricordi seguono il metodo dell'imbalsamazione: dopo aver fissato il ricordo con capelli e due parole, lo avvolgono in un lenzuolo nero e lo sistemano rigido contro la parete del salotto, con un cartellino che dice "Gita a Quilmes", oppure "Frank Sinatra".
I Cronopios invece, questi esseri disordinati e caldi, sparpagliano i ricordi per la casa, allegri e contenti, e ci vivono in mezzo e quando un ricordo passa di corsa gli fanno una carezza e gli dicono affettuosi "Non farti male, sai", e anche "Sta' attento, c'è uno scalino".
Questa è la ragione per la quale le case dei Fama sono in ordine e in silenzio, mentre le case dei Cronopios son sempre sottosopra e han porte che sbatacchiano. I vicini si lamentano sempre dei Cronopios e i Fama scuotono la testa comprensivi, e vanno a vedere se i cartellini son sempre al loro posto. "

da "Storie di cronopios e di fama" di Julio Cortàzar

domenica, aprile 01, 2007

bella canzone

se ti trovi in una stanza chiusa al buio e fuori il sole splende, se apri la finestra, cosa succede? La luce entra. se invece dovessi essere chiusa in casa con una sola candelina accesa e fuori è buio pesto, se apri la finestra, cosa succede? Entra il buio? spegne la candela?

mi piace questa musichina e quindi la pubblico ...
rendo noto ...
anche una foto del passato di "ragazzachenonc'è" molto infastidita, fatta tra capo e collo, tra me e me!